Non è detto esplicitamente, ma s’intende in modo non dubbio, che sono considerate come equivalenti nei loro effetti. In simil maniera si trovano esse associate in altri testi che fra poco riferiremo. La descrizione che qui Apollonio dà dell’eccentro mobile coincide perfettamente con quella esposta più sopra, § 6 e 12. Il centro dell’eccentrico compie il suo giro in un anno intorno alla Terra, accompagnando il Sole lungo lo Zodiaco; il pianeta percorre l’eccentrico in senso contrario all’ordine dei segni, ed in modo da passare per l’apogeo ad intervalli uguali al periodo della rivoluzione sinodica. Tali sono le velocità richieste per soddisfare ai fenomeni. Mentre dunque la teoria degli epicicli è presentata da Apollonio in tutta la sua generalità, quella degli eccentri mobili è data sotto condizioni restrittive, le quali (come già sopra notammo § 11) indicano manifestamente l’origine di essa dal sistema ticonico. Pertanto quest’ ultimo ebbe origine presso i Greci entro l’intervallo di un secolo circa, compreso fra Eraclide Pontico ed Apollonio di Perga (340-220).
18. ANCHE FACILMENTE SI VEDRÀ, PER QUAL MOTIVO APOLLONIO DICHIARI ESSERE IMPOSSIBILE RAPPRESENTARE COLLA TEORIA DEGLI ECCENTRI MOBILI IL MOTO DEI DUE PIANETI INFERIORI; INFATTI PER CIÒ FARE, BISOGNA SUPPORRE CHE IL CIRCOLO DESCRITTO DAL CENTRO DELL’ECCENTRICO SIA MAGGIORE DELL’ECCENTRICO STESSO. ORA QUESTO RICHIEDE CHE LA TERRA RESTI FUORI DELL’ECCENTRICO; IN ALTRI TERMINI, NON SIAMO PIÙ NELL’IPOTESI DELL’ECCENTRICO, MA IN QUELLA DELL’EPICICLO.
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