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      24. ADRASTO AFRODISIENSE. — QUESTO FILOSOFO PERIPATETICO, IL QUALE SEMBRA FOSSE ABBASTANZA BENE INFORMATO DELLE MATEMATICHE, CI TRAMANDÒ SULLA STORIA DELL’ASTRONOMIA MOLTE PREZIOSE NOTIZIE, CONTENUTE NEI LUNGHI ESTRATTI CHE NE HA FATTO TEONE SMIRNEO, INTESSENDO CON ESSI QUASI PER INTIERO IL SUO COMPENDIO DI ASTRONOMIA. NON È CONOSCIUTA CON PRECISIONE L’EPOCA IN CUI VISSE; SEMBRA CHE FOSSE ANTERIORE D’ALQUANTO A TOLOMEO, E CON UNA CERTA VEROSIMIGLIANZA SI PUÒ COLLOCARLO AL PRINCIPIO DEL SECONDO SECOLO DI CRISTO. L’INSIEME DELLE SUE NOTIZIE ASTRONOMICHE APPARTIENE PERÒ AD UN’EPOCA PIÙ ANTICA; E RAPPRESENTA AD UN DIPRESSO LE NOZIONI CHE PREVALEVANO FRA I MATEMATICI GRECI IMMEDIATAMENTE ANTERIORI AD IPPARCO. QUESTO ASTRONOMO EGLI NOMINA PIÙ VOLTE, MA SEMBRA CHE NE ABBIA CONOSCIUTO SOLTANTO ALCUNI LAVORI; E FORSE ANZI LE NOTIZIE CH’EGLI NE EBBE, FURONO DI SECONDA MANO. FRA LE ALTRE COSE EGLI SEMBRA AVER AFFATTO IGNORATO LA CAPITALE SCOPERTA DELLA PRECESSIONE DEGLI EQUINOZI.
      La trattazione piuttosto copiosa che Teone da lui riporta circa la teoria dei movimenti planetari, è fatta principalmente secondo l’ipotesi degli epicicli, non omettendo però una frequente, sebbene per lo più assai superficiale, comparazione con quella degli eccentri. La teoria del moto solare anzi è copiosamente esposta in entrambe le ipotesi, e con prolissità assai maggiore del necessario si dimostra (probabilmente sulle tracce d’Ipparco) che l’una e l’altra conducono a risultamenti identici. Per la Luna e per i cinque pianeti, l’identità dei risultati dati dalle due ipotesi è affermata ripetutamente, ma non provata.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





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