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      Ma su questo punto abbiamo la positiva attestazione di Eudemo, trasmessaci da Simplicio239, da cui appare, che appunto le grandi variazioni della distanza di Marte dalla Terra, dedotte dalle variazioni del suo splendore apparente, costituivano già in quel tempo un argomento riputato invincibile contro il sistema delle sfere omocentriohe.
      49. Del resto, non solamente le variazioni delle distanze dei pianeti si trattava di spiegare; c’era anche l’anomalia principale, ? ???? ??? ????? ????????, di cui Eraclide Pontico ben conosceva l’esistenza e sapeva potersi render conto colla costruzione che oggi si chiama sistema di Copernico. Ora a questa cognizione non si potè arrivare in quel tempo se non passando per l’altra costruzione, che oggi chiamiamo sistema di Ticone; dove il Sole, pur aggirandosi intorno alla Terra, è tuttavia centro di tutte e cinque le orbite dei minori pianeti. Eraclide pertanto non poteva ignorare che anche quest’altra costruzione bastava a spiegare la ???? ??? ????? ????????. Non pare credibile, che essendo in possesso di questa nozione, ne respingesse volontariamente l’applicazione ai pianeti superiori, limitandosi a riconoscerla per i due inferiori; e si contentasse, per i superiori, dello schema informe di Platone. Io credo anzi probabile che il sistema di Eraclide Pontico fosse semplicemente quello di Ticone; anzi più perfetto che quello di Ticone in ciò, che Eraclide ammetteva la rotazione della Terra, mentre Ticone la respingeva.
      50. LA SOLA OBBIEZIONE CHE SI POSSA FARE A TAL MODO DI VEDERE È, CHE DEGLI SCRITTORI, I QUALI CI HANNO TRASMESSO QUALCHE CENNO DEL SISTEMA DI ERACLIDE240 NESSUNO FA PAROLA DELLA APPLICAZIONE DEL MOTO ELIOCENTRICO AI PIANETI SUPERIORI; ANZI CALCIDIO PARLA SOLTANTO DI VENERE, E TACE DI MERCURIO. IO FARÒ OSSERVARE CHE NEL SISTEMA TICONICO LE ORBITE DEI PIANETI SUPERIORI AVVILUPPANO LA TERRA COME IN QUALSIASI ALTRO SISTEMA GEOCENTRICO. CHE POI I CIRCOLI DA LORO DESCRITTI FOSSERO ECCENTRICI, ERA UNA NOZIONE GIÀ TROPPO SPECIALE PERCHÈ SCRITTORI DI QUEL GENERE AVESSERO A FARSENE CARICO. IL SOLO ADRASTO AVREBBE POTUTO TROVAR OPPORTUNO DI ESPORRE LE COSE CON QUALCHE PRECISIONE. ED INFATTI EGLI NON TACE DELL’IPOTESI DEGLI ECCENTRI MOBILI, CHE I PIANETI SUPERIORI DESCRIVONO NEL SISTEMA TICONICO; SOLTANTO LO FA IN MODO CONFUSO E DISORDINATO, E SEMBRA CHE EGLI STESSO NON NE AVESSE NOTIZIA PRECISA E COMPLETA. INOLTRE IL SUO COMPENDIO DI ASTRONOMIA NON CI PERVENNE INTIERO, MA IN MOLTI LUOGHI MUTILATO DA TEONE SMIRNEO. AMBIDUE POI, ADRASTO E TEONE, POTEVANO AVERE LE LORO BUONE RAGIONI PER NON FAR CONTO ALCUNO DELLE IPOTESI ERACLIDEE CIRCA I PIANETI SUPERIORI. L’UNO E L’ALTRO ERANO FAUTORI DELL’IPOTESI DELLE SFERE CAVE CONCENTRICHE ALL’UNIVERSO, PORTANTI NELLA LORO GROSSEZZA UNA SFERETTA SOLIDA DESTINATA A FUNZIONARE COME EPICICLO. ORA SE PER I DUE PIANETI INFERIORI IL SISTEMA TICONICO PUÒ ADATTARSI BENISSIMO ALL’IPOTESI SUDDETTA, COME TEONE DIMOSTRA SULLA FALSARIGA DI ADRASTO241; LO STESSO NON SI PUÒ DIRE DEI TRE SUPERIORI, PER I QUALI TALE ADATTAMENTO È IMPOSSIBILE. INFATTI NEL SISTEMA TICONICO POSSONO DUE PIANETI DIVERSI ARRIVARE ALLA MEDESIMA DISTANZA DALLA TERRA; E QUESTO PUÒ AVVENIRE PER MARTE E PER VENERE, PER MARTE E PER MERCURIO, PER MARTE E PEL SOLE. DA CIÒ SEGUE, CHE LA SFERA CAVA, IN CUI SECONDO TEONE ED ADRASTO SON CONTENUTI I GLOBI (OD EPICICLI) DEL SOLE, DI MERCURIO E DI VENERE, PARZIALMENTE VIENE A COMPENETRARSI CON LA SFERA CAVA DI MARTE. TALE IMPOSSIBILITÀ DI ADATTARE L’IPOTESI DI ERACLIDE PONTICO ALLA TEORIA DELLE SFERE SOLIDE FU PROBABILMENTE UNO DEGLI OSTACOLI, CHE GIÀ DI BUON’ORA SOFFOCARONO L’IDEA DI DESUMERE DAGLI ECCENTRI MOBILI CENTRATI SUL SOLE LA SPIEGAZIONE DELLE ANOMALIE PER I PIANETI SUPERIORI.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





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