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      Questo parallelismo non pu? essere opera del caso, e ci conduce a concludere, quei due esemplari esser derivati da una fonte comune assai antica, in ogni caso anteriore ad Alsûfi (nato nel 903 morto nel 986), la quale potrebbe anche essere la versione di Thebit ben Korra (nato nell’836, morto nel 901).
      Questa discordanza degli antichi testi arabi dal testo greco oggi ricevuto può spiegarsi in due maniere. Può esser infatti, che essa già esistesse nell’antico esemplare greco, da cui fu tratta la versione arabica, fonte comune dei due testi usati da û e da Gerardo. Ma potrebbe ancora darsi che quell’antico esemplare greco fosse in tutto conforme ai nostri, e che le indicazioni del color rosso per Sirio e per Arturo fossero più tardi soppresse nella traduzione per opera di qualche astronomo arabo, al quale tali indicazioni han potuto sembrare già ai suoi tempi poco conformi al vero, almeno per Sirio. Se ciò ebbe veramente luogo, non fu certo per opera d’û; il quale nel testo della sua Uranografia, esponendo le proprie osservazioni sulla grandezza apparente di tutte le stelle tolemaiche, esprime per alcune il suo giudizio anche relativamente al colore270. Ora questo giudizio non è sempre conforme a quello dato dal Catalogo di stelle annesso all’opera stessa, e prova così che il testo di tale Catalogo, (per quanto concerne i nomi e le qualificazioni delle stelle) è stato trascritto senz’altro da un esemplare più antico.
      QUANDO SI VERIFICASSE LA SECONDA DELLE IPOTESI QUI ACCENNATE, NE RISULTEREBBE SOLTANTO, CHE SIRIO ERA GIÀ BIANCO AL TEMPO DI Û OD ANZI NELL’EPOCA ALQUANTO ANTERIORE (DEL SECOLO IX PROBABILMENTE) IN CUI FU FATTA LA VERSIONE ARABA DELL’ALMAGESTO, CHE SERVÌ DI FONTE AI TESTI USATI DA Û E DA GERARDO. CON QUESTO L’ALLEGATO CAMBIAMENTO DI COLORE NON SAREBBE DIMOSTRATO IMPOSSIBILE, MA VERREBBE LIMITATA LA SUA EPOCA ALL’INTERVALLO CHE COMPRENDE I SECOLI II-IX. — IL VERIFICARSI DELLA PRIMA IPOTESI INVECE DIMOSTREREBBE CHE GIÀ IN TEMPI MOLTO ANTICHI DISCORDAVANO I CODICI GRECI DELL’ALMAGESTO CIRCA IL COLORE DI SIRIO; CON CHE VERREBBE SCEMATA DI MOLTO L’AUTORITÀ DI CIÒ CHE A QUESTO RIGUARDO ATTESTANO I CODICI POSTI A FONDAMENTO DELLE NOSTRE EDIZIONI.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





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