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      A partir da quell’epoca brillava dunque Sirio nel cielo mattutino, prima per pochi minuti, poi per una parte sempre più considerabile della notte. Incominciava allora pei Greci d’Omero la stagione dei frutti, detta ?????, che durava fino al novembre, occupando la parte più grave e malsana dell’estate e tutto intiero l’autunno. Quindi il nome di ???????? ????? con cui Omero designa Sirio nel primo dei passi dell’Iliade qui sopra allegati312.
      SEGUENDO IL PREGIUDIZIO POPOLARE DIFFUSO IN TUTTA L’ANTICHITÀ CLASSICA, I POETI GRECI E LATINI ATTRIBUIRONO AD INFLUSSO DEGLI ASTRI LA CAUSA DI MOLTI FENOMENI NATURALI CHE SI MANIFESTAVANO DOPO L’APPARIZIONE DEI MEDESIMI O NELL’EPOCA DELLA LORO MAGGIORE VISIBILITÀ NOTTURNA. DI QUI LE NUMEROSE ALLUSIONI AL NEMBOSO ORIONE, ALLE HYADI TRISTI O PLUVIFERE, AL GELIDO ARTURO. IN SIMIL GUISA SIRIO FU INCOLPATO DEGLI ARDORI DELLA STATE E DELLA SICCITÀ DELLE CAMPAGNE; AL SUO ESIZIALE INFLUSSO FURONO ATTRIBUITE LE FEBBRI CHE NEI LUOGHI PALUDOSI SI MANIFESTAVANO DOPO IL CULMINAR DEL CALDO, ED ALTRI EFFETTI ANCORA CHE SI POSSONO VEDER DESCRITTI IN PARECCHI SCRITTORI E NOMINATAMENTE IN PLINIO. QUESTA, E NON IL COLOR ROSSO DELLA STELLA, È L’ORIGINE DEGLI EPITETI DI ARDENTE, DISSECCANTE, INFOCATO, ESTIFERO, PROTERVO, RABBIOSO... APPLICATI SPESSO DAI CLASSICI AUTORI QUANDO PARLANO DI SIRIO. DI QUESTI IL DOTT. SEE HA CITATO UN CERTO NUMERO A SOSTEGNO DELLA SUA OPINIONE DELL’ANTICO ROSSEGGIARE DELLA STELLA, E CON MOLTA FACILITÀ AVREBBE POTUTO ACCRESCERNE IL CATALOGO313.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





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