Nei monumenti, per quanto mi è dato oggi sapere, finora nulla si è trovato che accenni ad una connessione dell’uccello Bennu colla stella Sothis.
Invece si trova qualche volta messo il Bennu in relazione col pianeta Venere. Nelle tombe di Seti I e di Eamesse VI questo pianeta è chiamato la stella della barca del Bennu-Osiride342. Questa barca presso gli Egiziani teneva luogo del carro, su cui i Greci facevano viaggiare il Sole. Il Bennu-Osiride non è altro che il Sole levante, e la stella che guida la sua barca è una immagine bene appropriata di Venere mattutina o di Fosforo. Considerato questo fatto, sembra plausibile concludere che, se realmente gli Egiziani conobbero qualche periodo relativo alla Fenice, questo dovette esse determinato da Venere, anzichè da Sirio.
E NON POTÈ NEPPURE ESSER UN PERIODO DI GRANDE LUNGHEZZA. NON BISOGNA DIMENTICARE CHE LA DETERMINAZIONE DAPPRIMA, E POI L’USO DI PERIODI MOLTISECOLARI RICHIEDE COME PRIMARIA ED INEVITABILE CONDIZIONE UN COMPUTO ESATTO E NON INTERROTTO DEI TEMPI. SECONDO TUTTE LE APPARENZE, UN TALE COMPUTO AGLI EGIZIANI MANCÒ AFFATTO, E L’INCERTEZZA DELLA LORO CRONOLOGIA STORICA NE È LA DIMOSTRAZIONE PIÙ EVIDENTE. QUANDO VEDIAMO MANETONE, SACERDOTE, JEROGRAMMATE ED ISTORICO, ESSER IN CONTINUA CONTRADDIZIONE COLLA TESTIMONIANZA INDEFETTIBILE DEI MONUMENTI NON SOLO RISPETTO ALLA DURATA DEI REGNI, MA ANCHE RISPETTO AL LORO NUMERO E ALLA LORO SUCCESSIONE: QUANDO CONSIDERIAMO CHE GLI EGIZIANI NON SEPPERO MAI RIFERIRE I TEMPI AD UN ÈRA, CIOÈ AD UN’ORIGINE FISSA, E NEPPURE SEPPERO CONSACRARE PER USO DEI POSTERI LA SUCCESSIONE DEGLI ANNI PER MEZZO DI LISTE DI MAGISTRATI EPONIMI, CIÒ CHE BEN SEPPERO FARE GLI ASSIRI; COME POTER SUPPORRE CHE ESSI DETERMINASSERO COLLE OSSERVAZIONI CICLI SÌ LUNGHI, DEI QUALI NON IL MINIMO USO, ANZI NEPPURE LA PIÙ LONTANA MENZIONE APPARE DAI MONUMENTI? RIFLETTENDO BENE A QUESTO, TROVEREMO VERISIMILE CHE QUEI LUNGHI CICLI E SPECIALMENTE L’ANNO SOTIACO, SIANO COMBINAZIONI ERUDITE E PRIVE D’OGNI SIGNIFICATO PRATICO, INVENTATE IN TEMPI ASSAI POSTERIORI, QUANDO GLI EGIZIANI, ILLUMINATI DALLA SCIENZA DEI GRECI, FINIRONO COL PERSUADERSI CHE L’ANNO SACRO E CANONICO DI 365 GIORNI ESATTI (L’UNICO CHE RISULTI DAI MONUMENTI ANTERIORI ALL’EPOCA TOLEMAICA) DISCORDAVA DI SEI ORE DAL PERIODO DEL LEVARE ELIACO DI SIRIO E DELL’INONDAZIONE E APPRESERO L’USO, SIN ALLORA AD ESSI INTERAMENTE SCONOSCIUTO, DELLE INTERCALAZIONI QUADRIENNALI, DI CUI EUDOSSO DA CNIDO SEMBRA ESSER STATO L’INVENTORE. TUTTO PORTA A CREDERE CHE PRIMA DI QUEL TEMPO IL LORO ANNO, CONTATO SEMPRE (COME ATTESTANO NUMEROSI MONUMENTI) DAL LEVARE ELIACO DI SIRIO, E TUTTAVIA COSTRETTO ALLA DURATA DI 365 GIORNI INTERI, RICADESSE IN DISORDINE MANIFESTO ENTRO POCHI DECENNI; E DI QUANDO IN QUANDO FOSSE EMPIRICAMENTE RICONDOTTO A POSTO COLL’OSSERVAZIONE DIRETTA DELLA STELLA. QUESTE INDUZIONI, CHE RISULTANO DALL’ESAME IMPARZIALE DEI MONUMENTI, TOLGONO OGNI BASE ALLE INFINITE SPECULAZIONI DEGLI ERUDITI SUI PERIODI DELLA FENICE E DI SOTHIS343.
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