NON RIMANEVA DUNQUE ALTRO ESPEDIENTE CHE APPROFITTARE DEL CALENDARIO NATURALE SCRITTO SULLA VOLTA CELESTE DAL SOLE COL SUO MOTO ANNUO E DIURNO. QUESTO SI POTEVA FARE IN DUE MODI: OSSERVANDO CIOÈ LE DIVERSITÀ CHE MOSTRA LUNGO L’ANNO IL CORSO DIURNO APPARENTE DEL SOLE SOPRA L’ORIZZONTE; O NOTANDO IL DIVERSO ASPETTO, CHE IN CONSEGUENZA DEL PROGRESSO ANNUALE DEL SOLE LUNGO LO ZODIACO PRESENTA IL CIELO NOTTURNO NELLE DIVERSE STAGIONI. A NOI IL PRIMO DI QUESTI MODI PARREBBE IL PIÙ DIRETTO ED IL PIÙ SEMPLICE. STABILITO UN GNOMONE, E TRACCIATA PEL SUO PIEDE UNA LINEA NON TROPPO DISTANTE DALLA DIREZIONE DEL MERIDIANO, QUESTA SARÀ IN OGNI GIORNO DELL’ANNO TOCCATA UNA VOLTA DAL VERTICE DELL’OMBRA; ONDE NOTANDO SUCCESSIVAMENTE DI GIORNO IN GIORNO I LUOGHI OVE CIÒ AVVIENE, NON SOLO SI POTRANNO FACILMENTE STABILIRE CON QUALCHE APPROSSIMAZIONE LE EPOCHE DEI DUE SOLSTIZI, MA ANCHE SI POTRÀ FISSARE CON SEGNALI LUNGO QUELLA LINEA IL LUOGO OCCUPATO DAL VERTICE DELL’OMBRA IN TANTE EPOCHE INTERMEDIE QUANTE OCCORRONO. IL RITORNO PERIODICO DI ESSO VERTICE AL MEDESIMO PUNTO PERMETTERÀ DI STABILIRE SENZA TROPPO GRAVE ERRORE IL PRINCIPIO DELL’ANNO IN MODO INVARIABILE, E DI SEGUIRE PEL CORSO DEL MEDESIMO LE VICENDE DELLE STAGIONI E DEI FENOMENI ATMOSFERICI.
Un tale sistema di osservazioni esclusivamente solari non fu praticato dai Greci, nè allora nè poi. Le osservazioni gnomoniche e la loro applicazione alle divisioni minori dell’anno suppongono uno studio continuato, nozioni di geometria, e sopratutto uno spirito d’investigazione metodica dei fatti naturali, che in nessun tempo fu molto diffuso nelle classi popolari.
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Greci
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