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      SCONTRATA ABBIAMO; LA QUALE HA VOLUTODARNE INCOMBENZA CHE PRIMA FACESSIMO
      A QUEI D’ATENE ED AI SOCI UN SALUTO;
      E POI V’AVESSIMO A DIR, CH’ELLA È IN COLLERAPER GRAVI OFFESE DA VOI SCONOSCENTI
      RECATE A LEI, CHE V’È TANTO BENEFICA,
      NON A PAROLE, MA A FATTI PATENTI.
      GIÀ VI RISPARMIA UNA DRAMMA DI FIACCOLE
      (NON MENO!) AL MESE; ESCE OGNUNO DICENDO;
      = LA TORCIA, BIMBO, NON STARE A COMPRARMELA,
      STASERA! È UN LUME DI LUNA STUPENDO! =
      E AGGIUNGE PURE, CHE HA MOLTI ALTRI MERITI,
      MA CHE, MENTR’ELLA A GIOVARVI S’ADOPRA,
      Mal voi serbate dei giorni la regola,
      Ed ogni cosa mettete sossopra;
      Sicchè dai Numi ha minacce e rimproveri,
      Che tornan su della cena frodati,
      E a’ di prefissi, una festa non trovano;
      Quand’ è stagion d’offrir ostie ai Beati
      Date i tormenti, o sedete da giudici;
      Spesso cadendo il digiuno divino,
      Mentre piangiamo Mennòne o Sarpèdone,
      State libando a gioioso festino.
      Però quest’anno sortito era Iperbolo
      Hieromnemòne; e gli abbiamo, noi Dive,
      Strappato il serto; avrà appreso che l’ordineS’ ha da tener che la Luna prescrive!
      MA NELLA COMMEDIA DEGLI UCCELLI, RECITATA ALCUNI ANNI PIÙ TARDI, VI È ANCHE DI PEGGIO: METONE È RAPPRESENTATO IN PERSONA COME UN VISIONARIO ED UN CIURMATORE; ALMENO PER TALE CREDE DI DESCRIVERLO ARISTOFANE, DICENDO CHE EGLI MISURA L’ARIA, E SI OFFRE A DISPORRE LE STRADE DELLA NUOVA CITTÀ SECONDO I PRINCIPI DI GEOMETRIA! TUTTO QUESTO NON HA IMPEDITO CHE IL NOME DI METONE GIUNGESSE ALLA FAMA, CHE GIUSTAMENTE GLI ERA DOVUTA. ANCORA ASSAI TEMPO DOPO SI MOSTRAVA L’ELIOTROPIO, ERETTO DA LUI NEL LUOGO DELLE PUBBLICHE ASSEMBLEE, DETTO PNYX; COL QUALE APPARATO AVEVA DETERMINATO IL SUO SOLSTIZIO FONDAMENTALE, O L’EPOCA PRINCIPALE DEL SUO CALENDARIO. ED IN COLONO, SOBBORGO D’ATENE SI MOSTRAVA UN MONUMENTO ASTRONOMICO354, CONSACRATO DA LUI PER TRAMANDARE AI POSTERI LA SUA IMPORTANTE SCOPERTA.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





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