Tuttavia quando si tenga conto dell’epoca in cui fu scritta, si deve confessare che è sempre una cosa ammirabile e degna di quel grande intelletto.
IN ALTRE SUE OPERE ARISTOTELE FA CONTINUO USO DEI FENOMENI DEL LEVARE E DEL TRAMONTO DELLE STELLE PER DETERMINARE LE EPOCHE DI MOLTI FATTI PERIODICI DEL REGNO ANIMALE E DEL REGNO VEGETALE; E SI POTREBBE DA QUESTE INDICAZIONI INSIEME RACCOLTE FORMARE UN CALENDARIO DEI FENOMENI DELLA NATURA ORGANICA NELLO STILE TENUTO DA QUÉTELET PER LA FIORITURA DELLE PIANTE.
VII. CONONE, DOSITEO, CRITONE, PARMENISCO; IPPARCO, GIULIO CESARE, METRODORO; OSSERVATORI CALDEI ED EGIZIANI.
CONONE (300-240) BENCHÈ SAMIO D’ORIGINE, È DETTO ALESSANDRINO, FORSE PER AVER SOGGIORNATO LUNGO TEMPO IN ALESSANDRIA; OSSERVÒ IN ITALIA E PARTICOLARMENTE IN SICILIA, DOVE EBBE LA FORTUNA DI OTTENERE L’AMICIZIA DI ARCHIMEDE. NULLA PIÙ RIMANE DE’ SUOI LAVORI ASTRONOMICI; MA LA SUA FAMA FU GRANDE PRESSO I POETI, GRAZIE ALLA NOTISSIMA APOTEOSI DELLA CHIOMA DI BERENICE, SPOSA E CUGINA A TOLOMEO III EVERGETE, IN BEI VERSI CELEBRATA DA CALLIMACO E DA CATULLO; EGLI È PURE RICORDATO CON LODE DA VIRGILIO NELLA TERZA EGLOGA E DA PROPERZIO AL PRINCIPIO DEL LIBRO IV. MA GLI ELOGI CHE NE FA ARCHIMEDE NELLA LETTERA DEDICATORIA PREMESSA AL LIBRO DELLE SPIRALI SONO DI BEN ALTRO PESO, E FORMANO IL SUO PIÙ GRANDE E PIÙ VERO TITOLO DI GLORIA. EGLI LASCIÒ UN PARAPEGMA, DEL QUALE NON RESTANO CHE 16 EPISEMASIE.
Dositeo (270-200), che alcuni vogliono nativo di Pelusio nel basso Egitto, osservò gli astri e le meteore nell’isola di Coo.
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Pelusio Egitto Coo
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