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      Del suo parapegma restano circa 50 episemasie. Anche Ipparco costituì un grande anno, quadruplicando il periodo callippico e detraendo ancora un giorno, in modo da avere 111035 giorni ripartiti in 304 anni solari e 3760 lune. Un tal ciclo non poteva essere di alcun uso nella meteorologia o nella pratica del calendario; la sua importanza era puramente astronomica359.
      QUELL’UOMO STRAORDINARIO CHE FU GIULIO CESARE (102-44), IN MEZZO A TANTA AMBIZIONE E A TANTI AFFARI, TROVÒ IL TEMPO D’OCCUPARSI D’ASTRONOMIA (DE QUA LIBROS NON INDOCTOS RELIQUIT, SCRIVE MACROBIO), E ANCHE DI METEOROLOGIA. QUANDO LUCANO COLLA SUA USATA GRANDILOQUENZA GLI FA DIRE AGLI EGIZIANIFama quidam generi Pharias me duxit ad urbes,
      Sed lamen et vestri; media inter proelia semperStellarum, caelique plagis, superisque vacavi,
      Nec meus Eudoxi vincetur fastibus annus360,
      NON DEVIA PUNTO DALLA VERITÀ DELL’ISTORIA. DOPO DI AVER ORDINATO, COLL’AIUTO DELL’ASTRONOMO SOSIGENE E DELLO SCRIBA MARCO FLAVIO LE COSE DEL CALENDARIO ROMANO SECONDO IL TIPO DEL LUSTRO QUADRIENNALE D’EUDOSSO, E DISTRIBUITE IN ESSO LE RICORRENZE CIVILI E RELIGIOSE E LE APPARIZIONI STELLARI, VOLLE ALTRESÌ CONNETTERVI LE EPISEMASIE, TRATTE DALLE OSSERVAZIONI DA LUI FATTE IN DIVERSI LUOGHI, PRINCIPALMENTE IN SICILIA ED IN ITALIA. ALTRE EPISEMASIE SI CREDE VI ABBIA AGGIUNTO SOSIGENE, LE QUALI SEMBRANO CONVENIR MEGLIO AL PARALLELO DI ALESSANDRIA, CHE A QUELLO DI ROMA. IN TUTTO SE NE SON CONSERVATE CIRCA 70.
      METRODORO È L’ULTIMO DEI PARAPEGMATISTI ORIGINALI DI CUI CONOSCIAMO IL NOME. VISSE FRA I TEMPI DI AUGUSTO E DI ANTONINO, NON SI SA PRECISAMENTE QUANDO. PLINIO, CHE CITA TANTI AUTORI DI QUESTO GENERE, NON LO CONOSCE. OSSERVÒ IN SICILIA ED IN ITALIA, E DEL SUO PARAPEGMA SI SONO CONSERVATE CIRCA 35 INDICAZIONI361


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





Ipparco Pharias Eudoxi