Dirò ora qualche parola sul contenuto del volume già pubblicato, che sarà il primo dei tre, onde l’opera deve comporsi. Precede, ad imitazione di quanto aveva fatto Ideler, una parte generale ed introduttiva, comprendente tutte quelle nozioni di astronomia, che in qualche modo si connettono colla misura e col computo del tempo, dove pure si espongono i concetti fondamentali che servono di base a qualunque calendario e a qualunque sistema cronologico. Notevole in questa parte è il confronto fra le stazioni lunari degli Indiani, dei Cinesi e degli Arabi. Vi sono aggiunte alcune utili tavole, per esempio a p. 101 le date degli equinozi di primaveva negli anni secolari da — 4000 a + 1600 secondo il calendario Giuliano; a p. 543 la tavola che dà le posizioni medie di 26 stelle principali dall’anno — 4000 all’anno + 800; a p. 546 quella degli archi semi-diurni per latitudini da + 20° a + 45° e per declinazioni da — 30° a + 49°; a p. 547 la tavola, che dà espresse secondo il calendario Giuliano, le epoche di tutti i noviluni fra gli anni 605 e 100 prima di Cristo.
TROPPE PAGINE SAREBBERO DA AGGIUNGERE A QUEST’ARTICOLO, SE IO MI PROPONESSI DI ACCENNARE ANCHE SOLO BREVEMENTE TUTTE LE COSE INTERESSANTI E POCO NOTE, CHE L’AUTORE HA RACCOLTO IN QUESTO SUO PRIMO VOLUME; TUTTE TRATTATE, NON OCCORRE DIRLO, CON PIENA COMPETENZA DELLA MATERIA, IN STILE SERRATO E BREVE, MA SEMPRE CHIARO. NOTIAMO NEL CAPITOLO DEI BABILONESI L’ANTICHISSIMA FORMA DEL CALENDARIO LUNISOLARE SUMERIANO, USATO ASSAI PRIMA CHE BABILONIA COMPARISSE NEGLI ANNALI DELLA STORIA. QUEL CALENDARIO, MUTATI I NOMI DEI MESI, SERV? POI DI MODELLO A QUELLI USATI A BABILONIA, A NINIVE, IN SIRIA E DA ULTIMO ANCHE IN GRECIA. - IL CAPITOLO DEGLI EGIZIANI, CHE L’AUTORE CONFESSA AVERGLI COSTATO PIÙ FATICA CHE TUTTI GLI ALTRI, È DEGNO DI PARTICOLARE STUDIO, ANCHE DA PARTE DI QUELLI CHE SULLE ANTICHITÀ NILIACHE HANNO SPESO LA LORO VITA. LE MOLTE DISCUSSIONI CHE DA UN SECOLO IN QUA SI FECERO SULLA CRONOLOGIA E SUL CALENDARIO DEGLI EGIZIANI, PARTICOLARMENTE SUL PERIODO DI 1460 ANNI DETTO SOTIACO CANICOLARE, PRODOTTO SU CERTI PUNTI PIÙ CONFUSIONE CHE , ED AVEVANO ANZI DATO CORPO E PARVENZA DI À AD UNA QUANTITÀ DI IPOTESI PIÙ INGEGNOSE CHE VERE. GUIDATO DA UN RETTO SPIRITO CRITICO ED APPOGGIATO ALLE INFORMAZIONI DI FATTO FORNITEGLI DA DISTINTI EGITTOLOGI, EGLI HA SPAZZATO VIA PIÙ D’UN ERRORE FONDA, E PIÙ DI UNA FALSA IMMAGINAZIONE, CHE APPOGGIATA AL PRESTIGIO DI ALCUNI NOMI ILLUSTRI SI ERAN VENUTE DIVULGANDO. TALE PER ESEMPIO, L’IPOTESI CHE GLI EGIZIANI SI SERVISSERO CONTEMPORANEAMENTE DELL’ANNO VAGO DI 365 GIORNI E DELL’ANNO STABILE DI 365 ¼ , DIVISI L’UNO E L’ALTRO IN MODO UGUALE, COI MESI UGUALMENTE DENOMINATI; E CHE DI QUESTO NON CONTENTI, FACESSERO ANCHE USO IN CERTE CIRCOSTANZE DELL’ANNO LUNARE DI 354 GIORNI. UNA RETTA E NON ARTIFIZIOSA INTERPRETAZIONE DEI DATI MONUMENTALI PERMETTE INVECE DI AFFERMARE, CHE PRIMA DEL DOMINIO ROMANO NON FU PRESSO GLI EGIZIANI IN USO EFFETTIVO E GENERALE ALTRA SPECIE DI ANNO, CHE L’ANNO VAGO DI SOLI 365 GIORNI SENZA INTERCALAZIONI. SECONDO LE DATE DI QUESTO ANNO SI REGISTRATI TUTTI GLI AVVENIMENTI, ED ANCHE IL LEVARE ELIACO DI SIRIO. ERA QUESTO PER GLI EGIZIANI IL FATTO REGOLATORE DI CERTE FESTE CONNESSE COLLE STAGIONI, FESTE CHE DIPENDENDO DALL’ANNO TROPICO CAMBIAVAN DI DATA POCO A POCO NELL’ANNO VAGO RITARDANDO DI UN GIORNO OGNI QUATTRO ANNI. AVEVAN DUNQUE GLI EGIZIANI FESTE DI DATA FISSA E FESTE MOBILI COME NOI; COLLA DIFFERENZA CHE PRESSO DI NOI LE FESTE MOBILI NON ESCONO DA CERTI LIMITI, MENTRE LE FESTE MOBILI DEGLI EGIZIANI FACEVANO IL GIRO DELL’ANNO INTIERO. DI TUTTO QUESTO GLI EGIZIANI SI RENDEVANO CERTAMENTE CONTO; ESSI NON TARDARONO AD ACCORGERSI CHE IL LEVARE DI SIRIO E TUTTE LE FESTE MOBILI RITARDAVANO DI UN GIORNO OGNI QUATTRO ANNI, ED È ANCHE POSSIBILE CHE ALCUNO DI LORO ABBIA CALCOLATO, CHE IL LEVARE DI SIRIO E TUTTE LE FESTE MOBILI CONNESSE COLLE STAGIONI DOVEVANO FARE IL GIRO DI TUTTI I MESI ’ANNO VAGO IN 365 ×4 = 1460 ANNI, E CHE DOPO 1460 ANNI SAREBBERO TORNATI ALLE DATE ;VENENDO COS? AL CONCETTO DI CI? CHE FU CHIAMATO IL PERIODO SOTIACO. PERÒ DIMOSTRA CHE ESSI ABBIANO USATO DI QUESTO PERIODO NEL CALCOLO DEI TEMPI, E SI PUÒ RITENERE COME CERTO CHE LE NOTIZIE DI ESSO TRAMANDAI GRECI E DAI ROMANI SONO DI ORIGINE AFFATTO RECENTE. A SPECULAZIONI DELL’EPOCA GRECO-ROMANA SI POSSONO PURE ATTRIBUIRE L’INVENZIONE DEL PERIODO DEL BUE APIS (25 ANNI), QUELLA DEL PERIODO DELLA FENICE (DI CUI NESSUNO SAPEVA IL VALORE ESATTO), QUELLA DEL GRAN CICLO DI 36525 ANNI, ECC.; CIRCA I QUALI PERIODI I MONUMENTI SONO AFFATTO MUTI.
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