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      NELL’UNICO MANOSCRITTO CHE SE NE CONSERVA, IL TITOLO DELL’OPERA È ANDATO PERDUTO. DAI PIÙ ANTICHI SCRITTORI ARABI CHE NE FANNO PAROLA ESSA È DESIGNATA COL NOME DI ZIG ALBATTANI. COME SPIEGA IL NALLINO, GLI ASTRONOMI ARABI SOLEVANO CHIAMARE ZIG «LIBROS, QUI COSMOGRAPHIAE ELEMENTIS PLERUMQUE OMISSIS, ASTRONOMIAE SPHAERICAE DOCTRINAS ALTIORES CALCULORUMQUE COELESTIUM RATIONES EXPONANT, ATQUE OMNES NECESSARIAS TABULAS COMPLECTANTUR». UNA SPECIE DI SYNTAXIS MATHEMATICA DUNQUE, SUL MODELLO DI TOLOMEO; NELLA QUALE PERÒ SPESSO LE PARTI TEORETICHE E DIMOSTRATIVE SONO RIDOTTE AL MINIMUM, MENTRE PIENO SVILUPPO SI DÀ ALLA PRATICA DEI CALCOLI ED ALLE TAVOLE CHE DEVONO SERVIRE ALLA LORO ESECUZIONE. L’OPERA DI ALBATENIO CONSTA INFATTI DI DUE PARTI: LA PRIMA È UN’ESPOSIZIONE COMPIUTA, MA SUCCINTA, DEI PRINCIPALI PROBLEMI ASTRONOMICI E DEI FONDAMENTI SU CUI SI APPOGGIAN LE TAVOLE; LA SECONDA COMPRENDE LE TAVOLE MEDESIME, CHE PER DISPOSIZIONE INGEGNOSA, PER RICCHEZZA DI DATI E FACILITÀ DI USO, SUPERANO QUANTO SI ERA FATTO FINO A QUEL TEMPO. QUESTA SECONDA PARTE, BENCHÈ CONTENGA DATI IMPORTANTI CHE MANCANO ALLA PRIMA, È RIMASTA FINO AD OGGI INEDITA, ED È UN DONO TOTALMENTE NUOVO CHE IL PROFESSOR NALLINO FA AGLI ASTRONOMI ED AGLI STUDIOSI DELLE SCIENZE ORIENTALI. NOI POSSIAMO ADESSO FARCI UN’IDEA PRECISA DELL’INSIEME DEI LAVORI ASTRONOMICI DI ALBATENIO, ED ANCHE RETTIFICARE ALCUNE AFFERMAZIONI NON ESATTE CHE DA PIÙ SECOLI CORRONO SOPRA DI LUI.
      La ragione che lo indusse a scrivere la sua opera, è da lui esposta nell’introduzione in questi termini:


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438