. ci contraddirà, quando diremo, il
nè più nè meno che l’approssimazione alessandrina per
, della quale si valse Erone pel calcolo dell’area del triangolo equilatero, e il cui uso ora dunque incontriamo anche nell’India!
Rispetto all’originedella formula
diverse possibilità, delle quali vogliamo addurre almeno due. Da
?= 3, valore che in altra occasione dimostrato di provebabilonica457 e che (ci? che allora dimenticammo di far notare) si conserv? nell’India fino a Brahmagupta458. Si pu? anche intendere il come di quella formula notando, che
è evidentemente l’altezza del triangolo equilatero costruito sul diametro come base. Sebbene finora nessuna traccia si ha presso i Greci dell’uso di un tale triangolo in tentativi di quadratura, tuttavia esiste una relazione, degna di esser nota, ed a cui già altrove abbiam fatto allusione quasi senza avvedercene459. Erone Alessandrino dà per area del triangolo equilatero
, invece per l’altezza non già
come sembrerebbe naturale, ma definisce quest’altezza sottrattivamenie, col togliere da un lato successivamente
e
, ossia in tutto
460. Ed anche sottrattivamente operano i Çulvasûtras: «Dividi il diametro in 15 parti e levane 2. Ciò che resta, è press’a poco il lato del quadrato».
NON ABBIAMO DISSIMULATO LE DIFFICOLTÀ ED I DUBBI CHE RESTANO NELLE NOSTRE IPOTESI. ANCHE NON ABBIAM LA PRETESA, CHE A QUESTE NOSTRE OPINIONI SI CONCEDA IL GRADO DI VERITÀ STORICHE: È POSSIBILE CHE SI TROVINO ALTRE E MIGLIORI SPIEGAZIONI DEI FATTI ACCERTATI. CIÒ CHE NON POSSIAMO AMMETTERE COME DUBBIO, PERCHÈ SI MANIFESTA DA TUTTI I LATI, È LA CONNESSIONE FRA LA GEOMETRIA GRECA E INDIANA ANCHE NEI CAPITOLI CONCERNENTI LA MISURA DEL CIRCOLO.
| |
Erone India India Brahmagupta Greci Alessandrino
|