VOLGIAMOCI DA ULTIMO AD UN ARGOMENTO CHE OSIAMO DICHIARARE IMPORTANTE E PIENO D’INTERESSE. SI TRATTA DELL’ORIENTAMENTO DEGLI ALTARI, E DELLA LORO DISPOSIZIONE AD ANGOLI ESATTAMENTE RETTI. LA PRIMA E PIÙ IMPORTANTE PARTE CONSISTE NEL TRACCIARE IL PRÂCÎ, CIOÈ LA LINEA EST-OVEST461. CHI NON PENSA SUBITO AL DECUMANUS DEGLI AGRIMENSORI ROMANI?462. LA REGOLA DEI ÇULVASûTRAS PER TRACCIAR QUESTA LINEA CON OSSERVAZIONI ASTRONOMICHE NON È STATA ANCORA PUBBLICATA DA THIBAUT. ALL’INCONTRO SI TROVA UN PROCEDIMENTO PER TALE SCOPO NEL SÛRYA-SIDDHâNTA463, E QUESTO È IDENTICO A QUELLO TRASMESSOCI DA VITRUVIO464, CHE CONSISTE NELL’OSSERVAZIONE DI DUE OMBRE UGUALI DELLO STESSO GNOMONE IN UN MEDESIMO GIORNO, PRIMA E DOPO DEL MEZZODÌ.
Partendo dal prâcî, si traccia ora una perpendicolare coll’aiuto di una fune. La lunghezza del prâcî, ossia la misura est-ovest del santuario sia di 36 padas. Alle due estremità del medesimo si fissano nel terreno due piuoli465. A questi si raccomandano le estremità di una corda lunga 54 padas. e portante un nodo alla distanza di 15 padas da una delle sue estremità. Preso in mano il nodo e tesa la corda, si forma un angolo retto presso quella estremità del prâcî. La verità di questo risultato è evidente; infatti la lunghezza del prâcî, cioè 36 e le due parti della corda 15 e 39 formano un triangolo rettangolo, de’ cui lati le proporzioni ridotte in minimi numeri sono 13, 12 e 5.
QUESTO METODO DI TENDERE UNA CORDA PER COSTRUIRE UN ANGOLO RETTO SI INCONTRA ANCHE ALTROVE. DI FUNI TESE INFATTI SI VALE ERONE (§ 25 DELLA SUA DIOTTRICA)466 PER RISTABILIRE COLL’AIUTO DEL PIANO TOPOGRAFICO I TERMINI DI UNA POSSESSIONE, PERDUTI AD ECCEZIONE DI DUE O DI TRE. IL TENDERE FUNI ERA PURE L’OCCUPAZIONE PRINCIPALE DEGLI ARPEDONAPTI (LETTERALMENTE TENDITORI DI FUNI)467, RISPETTO ALLA QUALE DEMOCRITO SI VANTAVA468: «NEL COSTRUIR LINEE SECONDO LE CONCLUSIONI DISCENDENTI DALLE PREMESSE NESSUNO MI HA SUPERATO, NEPPURE GLI ARPEDONAPTI DEGLI EGIZIANI». ESSI ERANO EVIDENTEMENTE GLI AIUTANTI DEGLI ARCHITETTI DEI TEMPLI, O FORSE QUESTI ARCHITETTI STESSI: FRA’ CUI DOVERI ERA QUESTO DI ASSICURARE, CON UNA CORDA TESA FRA DUE PIUOLI, LA PERPENDICOLARITÀ FRA I LATI DELL’EDILÌZIO.
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