I e II, in fine di questa memoria. L’Appendice I comprende il passo di Aristotele, e l’Appendice II il passo di Simplicio, che in gran parte è cavato da Sosigene. Essendo oggi facile aver per le mani gli originali greci, ho stampato la sola versione italiana, per uso di quei lettori cui non fosse comodo ricorrere a quelli. Il lungo estratto di Simplicio, il quale nell’originale non porta alcuna divisione, è stato da me diviso in paragrafi numerati, per comodo delle citazioni. Tutte le citazioni di Simplicio che si trovano nella presente memoria, si riferiscono a questi paragrafi dell’App. II. Le citazioni di Aristotele, quando non si noti il contrario, si riferiscono all’App. I.
39 Il lettore vedrà facilmente, che la rivoluzione della Luna e della sfera più interna deve essere supposta uguale al mese draconico, cioè all’intervallo che riconduce la Luna a’ suoi nodi, che è di 27 giorni, 5 ore, 5 minuti, 36 secondi.
40 Vedi le sue identiche riflessioni nelle Memorie dell’Accademia di Berlino, 1830, p. 77, Classe istorico-filologica.
41 BOECKH, Ueber die vierjährige Sonnenkreise der Alten, p. 36. Poichè Filippo d’Opunte aveva scritto sulla grandezza della Terra, non è improbabile ch’ei debba comprendersi nel numero di quei matematici, dei quali Aristotele (De Coelo II, 14), riferisce aver cercato la misura della Terra, e trovatala di 400,000 stadi.
42 ARCHIMEDE, nell’Arenario.
43 La dimostrazione relativa si trova presso BOECKH, Die vierjährige Somnenkreise der Alten, pp. 153-154.
44 Gli è del resto quanto già sapevano fare gli astronomi caldei alcuni secoli prima d’Eudosso.
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