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      Eppure la critica dei tempi nostri attraverso una sì fatta nebbia seppe coordinare di queste tradizioni quanto basta per stabilire inconcussi alcuni fatti generali. Vero è che essa trasse aiuto non piccolo dalla filologia comparata e dagli studi fisiologici sulle razze umane. Un lavoro simile noi dobbiamo intraprendere rispetto alla storia delle scienze, trovare la verità avviluppata nel caos antico e nel nuovo fabbricato sull’antico, A tutti è noto infatti che non pochi furono quelli che sudarono per stabilire il principio delle scienze secondo favoriti sistemi. Chi non sorride udendo un tale che vuol fare uscire ogni civiltà dalla Svezia? E chi potrà soscrivere per intiero ai del resto bellissimi sistemi di Pluche e di Dupuis? Con meraviglioso ingegno e con pari dottrina parve Bailly fissare alcuni fatti e creare una storia della scienza nei secoli primitivi. Ma le sue congetture, che potevano parer plausibili finché durava, solo monumento, l’autorità dei Greci e degli Arabi, e di alcuni scritti Indiani e Zendi, hanno perduto ogni probabilità dacché la filologia comparata e la scoperta e decifrazione dei monumenti dei popoli Egizio, Assiro-Babilonese ed Indo-Ariano, hanno di tanto fatto progredire gli studi sulla storia dei tempi primordiali dell’umanità. Rimasero i libri di Bailly monumento non perituro del suo ingegno e della sua erudizione, ma cadde quasi del tutto il fantastico edificio da lui innalzato.
     
      XXII.
      PRINCIPIO DI UNA STORIADELL'ASTRONOMIA ANTICA
      a. Programma generale dell’Opera.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336

   





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