Frutto delle sue ricerche sulle cognizioni astronomiche dei Greci furono le Memorie pubblicate in Atti accademici, che vengono per la prima volta riunite in questa raccolta. Altre Memorie lo Schiaparelli andava preparando su Ipparco, sulla storia delle teorie planetarie da Ipparco a Tolomeo, sui sistemi cosmologici indiani rappresentanti le teorie greco-caldaiche, delle quali tutte rimane almeno qualche traccia nelle sue carte.
COME DELL’ASTRONOMIA DEI GRECI, COSÌ SI OCCUPÒ FIN DA PRINCIPIO DI QUELLA DEI POPOLI DELL’ ANTICO ORIENTE, LE CUI VESTIGIA ANDAVA RICERCANDO CON CURA ASSIDUA NEI POEMI E NEI MONUMENTI DI STORIA, DI SCIENZA E DI RELIGIONE DI QUELLE NAZIONI. NELLA SUA BIBLIOTECA UN POSTO D’ONORE ERA RISERVATO ALLA GRANDE RACCOLTA, EDITA DA MAX MÜLLER, DEI TESTI SACRI DELL’ESTREMO ORIENTE, CH’EGLI AVEVA TUTTI LETTI E SPOGLIATI. COL MASSIMO INTERESSE, AVEVA SOPRATTUTTO SEGUITO GLI SCAVI CHE VIA VIA SI VENIVANO FACENDO IN EGITTO, A NINIVE. NELLA BABILONIDE; E CIÒ, SI PUÒ DIRE, FIN DA QUANDO ERA STUDENTE A TORINO. UNA SUA LETTERA DEI MAGGIO 1856 AL CANONICO DOVO DI SAVIGLIANO, CONTIENE UNA MINUTA ED ESATTA, NON MENO CHE COMMOSSA, RELAZIONE DELLE MIRABILI SCOPERTE DEL LAYARD E DEL BOTTA A NINIVE, E DEI FORTUNATI STUDI INTORNO AI CUNEIFORMI DEL RAWLINSON E DELLO HINCKS. « CHI AVREBBE DETTO, EGLI ESCLAMA, CHE AD UOMINI DELL’ETÀ NOSTRA FOSSE RISERBATO DI PASSEGGIARE NELLE AULE DI SENNACHERIB E DI TIGLAT-PILESER; DI CONTEMPLARE QUEI COLOSSI INNANZI A CUI RIVERENTI S’INCHINAVANO I DISCENDENTI DI ASSUR, CHE FURONO VEDUTI FORSE DA ABRAMO, E CERTAMENTE DA TOBIA, DA GIONA, DA EZECHIELE; DI CONVIVERE QUASI CON UNA GENTE, DELLA QUALE BEN POCO PIÙ SI SEPPE CHE IL NOME DURANTE VENTICINQUE SECOLI, E DI CUI LE MEMORIE PAREVANO ORMAI IRREPARABILMENTE PERDUTE?». E CHIUDE SCHERZOSAMENTE LA LETTERA APPONENDOCI LA PROPRIA FIRMA IN CARATTERI CUNEIFORMI. IL SUO ENTUSIASMO PER L’ARCHEOLOGIA ORIENTALE GIUNSE UNA VOLTA AL SEGNO DA FARGLI QUASI RIMPIANGERE DI NON ESSERSI DEDICATO INTERAMENTE AD ESSA. NEL MAGGIO 1874, DOPO AVER LETTI GLI ÉTUDES SUR LES CIVILISATIONS ANCIENNES DEL LENORMANT, SI LASCIÒ INFATTI ANDARE A SCRIVERE: « I PROGRESSI IN QUESTA PARTE (CIOÈ NELLE INDAGINI DELLE ANTICHITÀ EGIZIANE E BABILONESI) SONO VERAMENTE GRANDIOSI; E NEL LEGGERNE IL RACCONTO MI RINCRESCE QUASI DI ESSERMI DATO ALL’ASTRONOMIA, DOVE I PROGRESSI DEL RESTO NON FURONO, NEGLI ULTIMI ANNI, MENO BRILLANTI ». QUESTE PAROLE, PER CHI SA DI QUALE ARDENTE PASSIONE LO SCHIAPARELLI AMASSE LA SUA SCIENZA, SONO BEN SIGNIFICANTI! EGLI COMINCIÒ A DAR FORMA CONCRETA AI RISULTATI DELLE SUE RICERCHE SULL’ASTRONOMIA DELL’ANTICO ORIENTE NEL 1871, DETTANDO UNO STUDIO SUL CALENDARIO DEGLI EGIZIANI CHE POI NON PORTÒ A TERMINE. TUTTAVIA POTÈ DEDICARSI ATTIVAMENTE A SIMILI LAVORI SOLTANTO DOPO IL 1901, QUAND’EBBE LASCIATA LA DIREZIONE DELL’OSSERVATORIO DI BRERA. ALLORA APPRESE L’EBRAICO E L’ASSIRO; ALLORA, OLTRE I BREVI SCRITTI RIGUARDANTI LE COGNIZIONI ASTRONOMICHE DEI BABILONESI PUBBLICATI NEI PERIODICI WELTALL E SCIENTIA, STESE UNA MEMORIA SUGLI ANTICHI CALENDARI DEI POPOLI IRANICI, E UN’ALTRA ASSAI LUNGA SULLE OSSERVAZIONI ED EFFEMERIDI BABILONESI DEL PIANETA VENERE, RIMASTE TUTT’E DUE IMPERFETTE.
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