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      Essa ricevette un grande e desiderato complemento, allorché allo studio delle forme e dei movimenti si aggiunse l’indagine chimica dei corpi celesti per mezzo dell’analisi spettrale. La storia di questa nuova astronomia è appena agli inizi, ma già i suoi annali sono straordinariamente copiosi. Nessuno può dire oggi quando il periodo cominciato nel corso del secolo XVII si potrà considerare come finito, ed a qual genere di grandiose scoperte si dovrà l’inaugurazione del periodo consecutivo. Beati quelli che vivranno in quel tempo!
     
      c. Cap. I. - ORIGINI.
      È PROBABILE CHE IL CAPITOLO DELLE ORIGINI E I DUE SEGUENTI SULL’ASTRONOMIA PRIMITIVA, CHE FORMAVANO IL PRINCIPIO DELLA STORIA DELL’ASTRONOMIA ANTICA, SIANO STATI SCRITTI SUBITO DOPO LA PREFAZIONE. CIOÈ ANCORA DURANTE IL 1901. CERTO NON SONO ANTERIORI AL 1899, PERCHÉ IN ESSI SI CITANO L’OPERA DEL CONSTANTIN. LA NATURE TROPICALE, E LA MEMORIA DEL MESSADAGLIA, I VENTI. L’ORIENTAZIONE GEOGRAFICA E LA NAVIGAZIONE IN OMERO, CHE VENNERO PUBBLICATE IN QUELL’ANNO; PARIMENTI NON SONO POSTERIORI AL 1903, PERCHÈ NEI CAPITOLI STESSI L’AUTORE, PARLANDO DEL QEDEM, IL LEVANTE DEGLI EBREI, RIMANDA PER MAGGIORI SCHIARIMENTI ALL’OPERETTA DEL REVEL SULLA LETTERATURA EBRAICA ANZICHÈ ALLA PROPRIA ASTRONOMIA NELL’ANTICO TESTAMENTO, CHE DEL QEDEM SI OCCUPA DI PROPOSITO E CHE USCÌ APPUNTO NEL 1903.
      La forma attuale delle Origini non doveva essere la definitiva. Nella busta che le contiene si trova infatti un foglietto volante, su cui l’autore scrisse la seguente postilla: « Al capitolo I Origini far precedere un accenno alle opinioni di quelli che vollero attribuire ad una persona, non ad una evoluzione del pensiero umano, l’invenzione dell’astronomia.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336

   





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