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      Si può infatti considerare come dimostrato dalle loro stesse tradizioni e da altre ragioni etnografiche ed istoriche, che i Jakuti non occuparono sempre le sedi attuali, ma in altri tempi abitarono sotto un clima più meridionale e, a quanto sembra, vennero dal Turkestan. Ancora oggidì si trovano de’ loro fratelli parlanti lo stesso idioma in quella parte della Siberia che confina coi monti Altai a mezzogiorno di Krasnoiarsk, sotto il parallelo di circa 50°4.
      NELLA ZONA TORRIDA IL CORSO ANNUO DEL SOLE NON DÀ LUOGO A GRANDE VARIETÀ DI FENOMENI. IL GIORNO E LA NOTTE SI AVVICENDANO IN PROPORZIONE QUASI UNIFORME IN TUTTO L’ANNO: IL SOLE A MEZZODÌ CULMINA SEMPRE A GRANDE ALTEZZA SOPRA L’ORIZZONTE, E LE DIFFERENZE D’IRRADIAZIONE TERMICA NELLE DIVERSE STAGIONI SONO MOLTO MENO APPARENTI CHE ALTROVE. PIÙ CHE PER LE VARIAZIONI DEL CORSO DEL SOLE, IL PERIODO ANNUO SI RENDE OSSERVABILE PRESSO QUEI POPOLI PER LE VICENDE METEOROLOGICHE DELLE STAGIONI E DEI LAVORI AGRICOLI, CHE SONO DETERMINATE NEL MODO PIÙ EVIDENTE DAL PERIODO DELLE PIOGGE REGOLARI E DA QUELLO DELLA SERENITÀ. È PERTANTO USO QUASI GENERALE PRESSO LE POPOLAZIONI EQUATORIALI, LÀ DOVE IL CONTATTO COGLI EUROPEI E COGLI ARABI NON HA ANCORA MODIFICATE LE ABITUDINI, DI CONTARE GLI ANNI NUMERANDO LE PIOGGE E I PERIODI DI SERENITÀ, SENZA CURARSI DELLE EVOLUZIONI DEL SOLE. GLI INDIANI DELL’ORENOCO NON HANNO UNA PAROLA SPECIALE CHE CORRISPONDA A CIÒ CHE NOI CHIAMIAMO ANNO; I MAYPURE CHIAMANO L’ANNO ESTATE (IL PERIODO SERENO); I TAMANACHI LO CHIAMANO INVERNO (CHE È IL PERIODO DELLE PIOGGE)5. PRESSO I MANDINGHI LA PAROLA SANJU SIGNIFICA ANNO E PIOGGIA AD UN TEMPO6; E NON SAREBBE DIFFICILE AGGIUNGERE ALTRI ESEMPI CONSIMILI. ORA È MANIFESTO, CHE UNA TAL ROZZA DETERMINAZIONE DEGLI ANNI PUÒ BEN SERVIRE A NUMERARLI ED A FISSARNE LA SERIE; MA NON VALE A STABILIRNE IL PRINCIPIO E LE EPOCHE DIVERSE CON QUALCHE PRECISIONE. IN MOLTI LUOGHI LE PIOGGE DURAN TUTTO L’ANNO, E SOLTANTO VI SI DISTINGUE UN MAXIMUM ANNUALE PIÙ O MENO VARIABILE D’INTENSITÀ E DI TEMPO DA UN’ANNO ALL’ALTRO; MAXIMUM CHE IN ALTRI LUOGHI SCOMPARE AFFATTO E NON SI PUÒ CONSTATARE CHE CON ESATTE OSSERVAZIONI PLUVIOMETRICHE7. COSÌ SI COMPRENDE PERCHÈ PRESSO I POPOLI BARBARI DELLA ZONA TORRIDA, NELLA DIVISIONE DEL TEMPO SI ASSEGNI DAPPERTUTTO ALLA LUNA UNA PARTE TANTO PREMINENTE (IN CERTI CASI SI PUÒ DIRE ESCLUSIVA), AL PUNTO DA IGNORARE COMPLETAMENTE IL CORSO DEL SOLE.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336

   





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