La costellazione della Grande Orsa è conosciuta in tutto l’emisfero boreale della terra, specialmente nelle alte latitudini dove è circumpolare. Gl’indigeni della Groenlandia la chiaman la Renna, e le sette stelle che la compongono sono per loro altrettanti cani che danno la caccia all’Orso, il quale probabilmente sarà la stella polare, come per molte tribù dell’America del Nord50. Per i Koriaki della Siberia orientale la Grande Orsa è la Renna selvaggia51. Così questi due popoli, distanti fra loro quasi 180° in longitudine, hanno dato alla costellazione il nome dell’animale più utile e più noto, del quale la figura può ravvisarsi facilmente nelle sette stelle; nè occorre fare ipotesi di comunicazione fra l’un popolo e l’altro. Presso i Tartari dell’Asia centrale52 le sette stelle dell’Orsa Maggiore sono sette ladri, che insidiano un cavallo rappresentato dall’Orsa Minore. I contadini del Lazio primitivo videro in esse sette buoi, septem triones53; gl’Indiani del tempo vedico i sette Riski o sapienti della loro mitologia; gli Egiziani più antichi il sarcofago d’Osiride, più tardi una coscia; i Greci un carro o un’orsa, od anche semplicemente uria linea curva, ????, foggiate a guisa di S rovescia, quale si presenta percorrendo la serie delle sette stelle dalla prima all’ultima (cioè dall’? all’? o viceversa). Ma i Tamanachi, tribù degli Indiani Orenochesi, chiamano quella costellazione lo sgambato, considerando il quadrilatero delle stelle ???? come il torso di un uomo, e la linea spezzata ??? come una gamba del medesimo cui manca la compagna54. Un Indiano, essi dicono, andò con sua moglie alla pesca, e per istrada ebbe contesa con lei, che gli tagliò una gamba; egli s’alzò in alto e divenne una costellazione.
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