L’opinione di Biot è convalidata da tutti i monumenti dell’epoca faraonica, nei quali le date degli avvenimenti sono sempre segnate col numero degli anni vaghi decorsi, cominciando da quello in cui salì al trono il principe regnante, senza alcuna indicazione di era fissa o di notazione cronologica continua82.
TUTTAVIA, CONSIDERANDO LA COSA DA UN PUNTO DI VISTA IMPARZIALE, NOI POTREMO DIFFICILMENTE PERSUADERCI, CHE GLI ANTICHI EGIZIANI NON ABBIANO MAI AVUTO OCCASIONE DI ESAMINARE LA RELAZIONE DEL LORO ANNO VAGO COLL’ANNO SOLARE, DI CUI IL RITORNO ERA LORO INDICATO DALL’INONDAZIONE DEL NILO. L’ANNO VAGO COLLE SUE DIVISIONI ERA LA BASE DELLA LITURGIA RELIGIOSA; L’EPOCA DELL’INONDAZIONE DEL NILO ERA LA BASE DEI LORO LAVORI AGRARI. L’ANTICIPAZIONE DELL’UNO SULL’ALTRA ERA DI UN GIORNO IN QUATTRO ANNI, E DI 15 IN 60 ANNI; QUINDI GIÀ DURANTE LA VITA D’UN UOMO DOVEVA RENDERSI SENSIBILE ALLE PIÙ GROSSOLANE OSSERVAZIONI, SPECIALMENTE QUANDO SI SCOPRI LA COINCIDENZA DEL PRINCIPIO DELL’INONDAZIONE COL FENOMENO, MOLTO PIÙ FACILE AD OSSERVARE, DAL LEVARE ELIACO DI SIRIO. DOVREMO NOI SUPPORRE CHE A NESSUNO DEI SACERDOTI EGIZIANI SIA MAI CADUTO IN MENTE DI RICERCARE ENTRO QUAL PERIODO DI TEMPO LA DATA DELL’INONDAZIONE SECONDO L’ANNO VAGO RITORNAVA AD ESSER LA MEDESIMA? NON SOLO TALE QUESTIONE HA DOVUTO PRESENTARSI ALLA LORO MENTE, MA È ASSAI PROBABILE CHE COMPARANDO LE DATE DEL LEVARE ELIACO DI SIRIO OSSERVATO IN DIVERSI TEMPI, SIANO GIUNTI ALLA SCOPERTA, PER LORO MOLTO FACILE, CHE QUELLE DATE AVANZAVANO DI UN GIORNO IN QUATTRO ANNI E DI UN MESE IN 120, E CHE RITORNAVANO AD ESSER ESATTAMENTE LE MEDESIME DOPO 1461 ANNI. CIÒ NON INFIRMA PER NULLA LE CONCLUSIONI DI BIOT E NON SI OPPONE ALLA TESTIMONIANZA DEI MONUMENTI, DAI QUALI SOLTANTO APPARE, CHE LA RELAZIONE FRA IL LEVARE DI SIRIO E IL COMINCIARE DELL’ANNO VAGO NON ENTRAVA COME ELEMENTO USUALE NEI COMPUTI CRONOLOGICI DEGLI ANTICHI EGIZIANI.
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Biot
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