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      NOI ABBIAMO IN TALE PROPOSITO ALTRESÌ LA CONFERMA DIRETTA DI QUATTRO AUTORI, I QUALI ESSENDO POSTERIORI ALLA RIFORMA ALESSANDRINA, HANNO EVIDENTEMENTE APPLICATO ALL’ANNO ALESSANDRINO FISSO LA RELAZIONE IN QUESTIONE. FACENDO ASTRAZIONE DA QUESTA CIRCOSTANZA, ESSI ATTESTANO UNANIMEMENTE QUANTO FU DETTO QUI SOPRA, E SONO LO SCOLIASTE D’ARATO, PORFIRIO, VETTIO VALENTE, E SOLINO90. DA TALI AUTORITÀ APPRENDIAMO, CHE IL RAPPORTO FRA IL MESE DI THOTH E LA STELLA DI SIRIO SI RIFERIVA AL LEVARE ELIACO DI QUESTA. INFATTI DI TUTTI I FENOMENI CHE PRESENTA SIRIO ALL’OSSERVATORE, ESSO È IL SOLO CHE SI TROVI MESSO COSTANTEMENTE IN RELAZIONE COLLA CRONOLOGIA DEGLI EGIZIANI.
      Ora di qual natura poteva esser la relazione così costantemente e solennemente asseverata dagli Egiziani fra due fenomeni, uno fisso (o quasi) e l’altro vago rispetto all’anno solare? Biot sostiene che questa relazione era di natura puramente simbolica od astrologica91, e non crede probabile che significasse alcuna concordanza di posizione o di tempo. Boeckh92 invece ritiene come indubitabile, che essa indichi la coincidenza del 1° Thoth col levare eliaco di Sirio al tempo in cui i sacerdoti egiziani stabilirono il loro sistema dell’anno vago. Ammettendo questa conclusione, si avrebbe per conseguenza che l’anno vago ha dovuto essere introdotto intorno ad una delle epoche che formano principio dei cicli canicolari, che sono gli anni — 5702, — 4242, — 2782, — 132293. Una simile conclusione è molto naturale, ed è confermata anche dai passi ai quali poc’anzi s’è accennato di Porfirio e di Solino, secondo cui il principio del mondo doveva aver avuto luogo nell’istante del levare eliaco di Sirio e simultaneamente al 1° di Thoth.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336

   





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