Ciò d’altra parte risulta pure dal sistema cronologico di Manetone, secondo il quale il principio del mondo o il principio delle dinastie umane coincidono ciascuna coll’origine di un ciclo canicolare, quindi col 1° giorno di Thoth e sotto l’influsso del levare eliaco della stella d’Iside. L’autorità di un ierogrammate, il quale aveva a sua disposizione la cognizione completa dei misteri e delle scritture geroglifiche, è qui di molto peso. Di fronte a queste considerazioni riesce difficile il collocare con Biot al 1° di Pachon l’epoca fondamentale di una cronologia dove il mese di Tholh occupa una posizione così dominante. I termini di tale discordanza d’opinioni saranno del resto stabiliti con maggior precisione nel capitolo seguente.
Cap. III. - IL LEVARE ELIACO DI SIRIOE L’INONDAZIONE DEL NILO
Abbiamo già avuto occasione di accennare che gli Egiziani mettevano altresì in relazione il levare eliaco di Sirio coll’ inondazione del Nilo. Esaminiamo di che natura questa relazione potesse essere.
I ritorni del levare eliaco di Sirio determinano, come abbiamo già indicato, un anno di lunghezza lentamente variabile, la cui durata però, al tempo dell’impero egiziano si mantenne quasi esattamente costante ed eguale alla durata dell’anno giuliano, cioè di giorni 365,25. L’inondazione del Nilo all’opposto segue le vicende dell’anno tropico, essendo prodotta da fenomeni meteorologici dipendenti dall’azione solare. La relazione fra le epoche dell’anno solare e la detta inondazione dovrebbe dunque considerarsi come fissa, se il moto del perigeo solare rispetto agli equinozi non portasse, col lungo volger di tempi, una sensibile modificazione nell’intensità della radiazione solare corrispondente ad una data epoca dell’anno tropico.
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