Ora trovandosi questi invasori costretti alla vita stanziale, naturalmente adottarono l’anno che trovarono in uso presso i vinti Egiziani. Ma la notizia di Manetone non può riferirsi agli Egiziani medesimi, i quali avrebbero probabilmente respinto l’anno vago se esso fosse stato invenzione degli aborriti Hyksos. Noi concluderemo anzi da questa importante citazione, che nell’anno — 2107, in cui secondo il canone manetonico restituito da Boeckh, incominciò il regno di Sa?tes, l’anno vago era già in uso presso gli Egiziani, almeno nell’opinione del ierofante sebennita.
UN’ALTRA NOTIZIA CIRCA L’EPOCA DELLA RIFORMA CALENDARIA DEFINITIVA PRESSO GLI EGIZIANI È FORSE CONTENUTA, SEBBENE AVVILUPPATA IN TERMINI QUASI PRIVI DI OGNI SENSO, IN UN PASSO CELEBRE E ASSAI CONTROVERSO DEL SECONDO LIBRO DI ERODOTO. ERODOTO NARRA CHE, SECONDO I SACERDOTI EGIZIANI, DAL PRIMO RE MENE FINO A SETHOS SACERDOTE DI VULCANO, CHE PER DIVINO AIUTO ERA STATO LIBERATO DALL’INVASIONE DI SENNACHERIB RE D’ASSIRIA, ERANO VISSUTE 341 GENERAZIONI D’UOMINI, E IN ESSE ALTRETTANTI SOMMI SACERDOTI E ALTRETTANTI RE. CALCOLANDO POI 100 ANNI OGNI TRE GENERAZIONI, TROVA CHE QUESTA EPOCA EQUIVALE AD 11340 ANNI (DOVREBB’ESSERE 11367). E QUINDI AGGIUNGE CHE «IN SIFFATTO TEMPO AFFERMAVANO (I SACERDOTI) CHE QUATTRO VOLTE IL SOLE NASCESSE FUORI DELLE SEDI SUE, E DOVE ORA TRAMONTA, LÀ DUE VOLTE SORGESSE, E DOVE ORA SORGE, QUIVI DUE VOLTE TRAMONTASSE, E NON PER QUESTO ALCUNA DELLE COSE D’ EGITTO ESSERSI MUTATE, NÈ QUELLE CHE DALLE TERRE, NÉ QUELLE CHE DAL FIUME SI PRODUCONO, ECC.»114. GIÀ IDELER E H. MARTIN AVEVANO CERCATO DI SPIEGARE QUESTA TRADIZIONE COL PERIODO SOTIACO, MA IN MODO POCO PLAUSIBILE. IDELER INFATTI PRETENDE CHE NELLE PAROLE DI ERODOTO SIA CONTENUTA L’INDICAZIONE DI OTTO CICLI SOTIACI, LA CUI SOMMA 11688 ANNI SEMBRA A LUI AVVICINARSI SUFFICIENTEMENTE AL NUMERO D’ANNI DESIGNATO. H. MARTIN CON ALQUANTO MIGLIOR APPARENZA DI RAGIONE, CREDE SI TRATTI QUI DI QUATTRO RINNOVAZIONI DEL CICLO SOTIACO, E CON CIÒ VIEN CONDOTTO A CIRCA 5000 ANNI PRIMA DI CRISTO. MA, COME GIUSTAMENTE OSSERVA BOECKH A QUESTO PROPOSITO115, NON PUÒ TRATTARSI QUI NÈ DI OTTO, NÈ DI QUATTRO PERIODI COMPLETI. INFATTI LA NARRAZIONE DI ERODOTO SI DIVIDE IN DUE PARTI, UNA DELLE QUALI È LA SPIEGAZIONE, O PIUTTOSTO, LO SVILUPPO DELL’ALTRA. EGLI COMINCIA COL DIRE CHE, SECONDO I SACERDOTI, IL SOLE HA CAMBIATO QUATTRO VOLTE IL LUOGO DEL SUO LEVARSI. SPIEGA POI PIÙ CHIARAMENTE QUEST’IDEA DICENDO, CHE IN GRAZIA DI QUESTI PERIODICI CAMBIAMENTI, IL SOLE DUE VOLTE DA MENE A SETHOS SI É TROVATO PERCORRERE IL CIELO IN SENSO INVERSO A QUELLO CHE USAVA AI TEMPI DI ERODOTO. CHE DEBBA INTENDERSI COSÌ LO DIMOSTRA BOECKH NEL LUOGO CITATO. NON SI TRATTA DUNQUE DI QUATTRO PERIODI INTIERI, MA DI DUE RINNOVAMENTI DI UN CICLO COMPLETO DI FENOMENI. COSÌ INTERPRETATO, IL SENSO È LOGICO E NON INCLUDE ALCUNA CONTRADIZIONE. SENONCHÉ LA DIFFICOLTÀ PRINCIPALE STA NELL’INTERPRETAZIONE DEL FATTO NARRATO. QUESTO PUÒ ESSER CONSIDERATO SECONDO DUE MODI DI VEDERE. O SI CONSIDERA IL TUTTO COME UNA SEMPLICE SPACCONATA DEI SACERDOTI EGIZIANI, E ALLORA NON OCCORRE AGGIUNGERE ALTRO. O SI VUOLE RIGUARDARLO COME LA TRADIZIONE CORRETTA DI UN FATTO REALMENTE OSSERVATO, E IN QUESTO CASO CONVIENE RICERCARE IL VERO SENSO MEDIANTE QUALCHE IPOTESI PLAUSIBILE. ECCO ORA QUELLO CHE NE PENSIAMO NOI. A NOSTRO PARERE, È DA SUPPORRE CHE IL VERO DETTO DAI SACERDOTI, CORROTTO POR OPERA DI IGNORANTI CICERONI (DAI QUALI SEMBRA CHE PER LO PIÙ ERODOTO TRAESSE LE SUE NOTIZIE) FOSSE IL SEGUENTE: «DALL’EPOCA DI MENE FINO A QUELLA DI SETHOS DUE VOLTE IL SOLE SI È LEVATO CON QUELLE STELLE (O IN QUEL LUOGO DELLA SFERA STELLATA) DI CONTRO ALLE QUALI ORA USA TRAMONTARE (NELLA MEDESIMA EPOCA DELL’ANNO); E DUE VOLTE È TRAMONTATO CON QUELLE STELLE (O IN QUEL LUOGO DELLA SFERA STELLATA) DI CONTRO ALLE QUALI ORA USA LEVARSI (NELLA MEDESIMA EPOCA DELL’ANNO)». CREDIAMO CIOÈ CHE IL LÀ E IL DOVE DEI SACERDOTI NON DEBBONO RIFERIRSI A UN PUNTO DELL’ORIZZONTE TERRESTRE, MA AD UN LUOGO DELLA SFERA CELESTE; DI PIÙ AGGIUNGIAMO L’IDEA «NELLA MEDESIMA EPOCA DELL’ANNO». CON QUESTE ASSAI DISCRETE MODIFICAZIONI, CHE SONO L’INVERSO DI QUELLE INTRODOTTE DAI CICERONI E FORSE IN PARTE DA ERODOTO STESSO, IL SENSO RIESCE PERFETTAMENTE CHIARO, ED IL FENOMENO DIVENTA UNA SEMPLICE CONSEGUENZA DELL’USO DELL’ANNO VAGO. POICHÉ IN CAPO A MEZZO PERIODO SOTIACO (PIÙ SPECIALMENTE IN CAPO A 753 ANNI) L’ANNO VAGO SI SPOSTA ESATTAMENTE DI SEI MESI RISPETTO ALL’ANNO TROPICO; DI GUISA CHE NELLA MEDESIMA DATA DELL’ANNO VAGO, IL SOLE OCCUPERÀ TRA LE FISSE UN PUNTO DIAMETRALMENTE OPPOSTO (NEGLIGENDO IL PICCOLO EFFETTO DELL’ ECCENTRICITÀ DELL’ORBITA SOLARE), SECONDOCHÈ LO SI
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