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      Questa stella si presentava opportuna a tal uso, non solo perchè è la più brillante del cielo, ma ancora perchè uscendo dai raggi solari segnava con la sua apparizione mattutina il primo gonfiarsi delle acque del Nilo. Che Sirio presso di loro segnasse il principio dell’anno naturale o del ciclo dei lavori e delle feste dipendenti dall’inondazione, è attestato non solo da numerosissimi documenti dell’epoca persiana e greco-romana, ma anche da iscrizioni che risalgono al secolo XIV prima di Cristo132. Queste tradizioni mostrano, che almeno in tutto l’intervallo compreso nei quattordici secoli che precedettero l’era volgare, gli Egiziani supposero intimamente connessa l’apparizione di Sirio col principio dell’inondazione; e tale connessione non sembra che fosse da loro riguardata come una casuale coincidenza di tempi, ma è anzi da credere che vi scorgessero qualche cosa di divino, onde anche l’identificazione che talora essi fecero di quella stella con Iside.
      IV. - L’ANNO NATURALE DEGLI EGIZIANI, QUELLO SECONDO CUI ESSI SUPPOSERO COSTANTEMENTE REGOLATI I RITORNI DELLE PIENE DEL NILO, ERA DUNQUE DETERMINATO DALL’APPARIZIONE MATTUTINA DI SIRIO; E LA LUNGHEZZA DI QUESTO ANNO (CHE PER BREVITÀ CHIAMEREMO ANNO DI SIRIO), ERA DA LORO CREDUTA UGUALE ALL’INTERVALLO FRA DUE APPARIZIONI CONSECUTIVE. NON V’HA DUBBIO CH’ESSI CREDEVANO COSTANTE LA DURATA DI TALE INTERVALLO. GLI ASTRONOMI MODERNI PERÒ, CALCOLANDO LE VARIAZIONI DELLA POSIZIONE DI SIRIO PER RISPETTO ALL’EQUATORE CELESTE, E TENENDO CONTO DELLA PRECESSIONE E DEL MOTO PROPRIO DI QUESTA STELLA, HANNO TROVATO CHE L’ANNO DI SIRIO È DI DURATA VARIABILE, COME IN GENERALE SONO VARIABILI TUTTI GLI ANNI DETERMINATI DALLE APPARIZIONI DI QUALSIVOGLIA STELLA DEL CIELO. PERÒ RIGUARDO A SIRIO È STATO SCOPERTO DA PETAVIO, E DA IDELER E BIOT CON PIÙ ESATTI CALCOLI CONFERMATO IL FATTO SINGOLARE, CHE PER TUTTA LA DURATA PROBABILE DEL CALENDARIO EGIZIANO (VENTI O TRENTA SECOLI PRECEDENTI L’ERA VOLGARE) LA DURATA DELL’ANNO DI SIRIO SOTTO IL PARALLELO DI MENFI SI È MANTENUTA NON SOLO QUASI ESATTAMENTE COSTANTE, MA ANCHE QUASI ESATTAMENTE UGUALE A 365 GIORNI E SEI ORE. QUESTO FATTO ASTRONOMICO PURAMENTE ACCIDENTALE, CHE PER UN’ALTRA STELLA, O SOTTO UN’ALTRA LATITUDINE, O IN ALTRI TEMPI NON SI SAREBBE PIÙ VERIFICATO, MENTRE PERMETTE AI CRONOLOGISTI DI TRATTARE L’ANNO NATURALE EGIZIANO COLLE MEDESIME REGOLE CHE SERVONO AL CALENDARIO GIULIANO, HA DATO PERÒ NELLO STESSO TEMPO OCCASIONE A MOLTI EQUIVOCI ED A VANE DISPUTAZIONI133.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336

   





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