V. - QUANDO DUNQUE GLI EGIZIANI, AVVEDUTISI CHE L’ANNO DI 365 GIORNI NON CORRISPONDEVA AL RITORNO DELLE PIENE DEL NILO, FURONO OBBLIGATI A CERCARE UNA REGOLA PER DETERMINARE LA RELAZIONE DELL’ANNO VAGO COLL’ANNO NATURALE, NON EBBERO A FAR ALTRA OPERAZIONE CHE QUELLA DI NOTARE DI QUANTI GIORNI LE APPARIZIONI DI SIRIO AVEVANO RITARDATO RISPETTO ALL’ANNO VAGO NELL’INTERVALLO DI DUE O TRE SECOLI134: PROCEDIMENTO FACILISSIMO, DAL QUALE PRESTO COMPRESERO CHE IL RITARDO DELL’APPARIZIONE ERA DI CIRCA UN GIORNO OGNI QUATTRO ANNI. QUESTO RISULTATO S’IMPOSE LORO CERTAMENTE PIÙ PER LA SUA OVVIA SEMPLICITÀ CHE PER L’ESATTEZZA DELLE LORO OSSERVAZIONI: ESSI L’AVREBBERO ADOTTATO DEL PARI QUAND’ANCHE LA DURATA DELL’ANNO DI SIRIO FOSSE STATA LONTANA DI PARECCHI E PARECCHI MINUTI DA 365 ¼ GIORNI. ESSI SI AVVICINARONO DUNQUE ALLA VERITÀ ASSAI PIÙ DI QUELLO CHE LE INEVITABILI INESATTEZZE NELLE OSSERVAZIONI DELL’APPARIZIONE DI SIRIO AVREBBERO DATO DIRITTO DI ASPETTARE.
VI. - CONSTATATO IL RITARDO QUADRIENNALE DI UN GIORNO, IL PROBLEMA ERA PER LORO INTIERAMENTE RISOLUTO NELLA SUA PARTE PRATICA. POTERONO ALLORA I SACERDOTI EGIZIANI FISSARE LA CORRISPONDENZA DELL’ANNO VAGO E DELL’ANNO NATURALE PER TUTTI I TEMPI PASSATI E FUTURI; POTERONO CONVINCERSI CHE LA COINCIDENZA DEL PRINCIPIO DELL’ANNO VAGO CON QUELLO DELL’ANNO NATURALE SI RIPETE IN CAPO A 1461 ANNI VAGHI, EQUIVALENTI A 1460 ANNI DI SIRIO; POTERONO ANCHE STABILIRE LE EPOCHE DI QUESTE COINCIDENZE, LE QUALI EBBERO LUOGO NEGLI ANNI (GIULIANI) 1322, 2782, 4242 PRIMA DELL’ÈRA VOLGARE. SECONDO IL CICLO DI 1461 ANNI POTERONO ANCORA, COME VOGLIONO BOECKH E LEPSIUS, ORDINARE I PERIODI DELLA LORO STORIA DIVINA ED UMANA. IN TUTTO QUESTO NON SI VEDE COSA CHE ABBIA POTUTO CONDURLI ALL’IDEA DELLA PRECESSIONE. E INFATTI, COME AVREBBERO POTUTO GIUNGERE ALLA PRECESSIONE CON UN INSIEME DI COMBINAZIONI DA CUI IL SOLE È INTIERAMENTE ESCLUSO? CON CIÒ NON SI VUOL DIRE CHE GLI EGIZIANI ABBIANO DEL TUTTO DOVUTO ELIMINARE IL SOLE DAL LORO CALENDARIO. STABILITE LE BASI DI QUESTO COLL’AIUTO DI SIRIO, IO CREDO CHE ESSI SI ACQUETARONO ALLA SUPPOSIZIONE CHE I PERIODI DELLE CONVERSIONI SOLARI SEGUISSERO ESATTAMENTE QUELLI DELLE APPARIZIONI SOTIACHE. NULLA PROVA CHE ESSI ABBIANO SIN DAGLI ANTICHI TEMPI PRATICATO SISTEMATICAMENTE L’OSSERVAZIONE DEI SOLSTIZI, LA QUALE ERA ASSAI MENO FACILE A FARE CHE QUELLA DI SIRIO, E DOVEVA, AL LORO PARERE, CONDURRE ALLO STESSO RISULTATO135. I MONUMENTI PROVANO INVECE CHE DAI TEMPI DI RAMESSE II A QUELLI DELLA CONQUISTA ROMANA SIRIO FU ASSUNTO COME NORMA UNICA DEL CALENDARIO NATURALE; IL SIGNORE DEL PRINCIPIO DELL’ANNO FU SEMPRE SIRIO E NON MAI IL SOLE.
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