Ma anche così essa è pur sempre tale da attirare l’ attenzione tanto degli astronomi quanto degli assirioìogi. Nessun altro dei lavori dello Schiaparelli porge infatti più di questo ampia testimonianza degli studi da lui spesi intorno alla lingua e all’astronomia dei Babilonesi.
A. S.
§ 1. - LA TAVOLETTA K 160 NELLA SEZIONE ASSIRO-BABILONESEDEL MUSEO BRITANNICO.
I preziosi documenti dell’antica astronomia babilonese qui da me considerati sono scritti in carattere cuneiforme sopra una tavoletta di terracotta che si conserva nella sezione assiro-babilonese del British Museum e porta nei registri di quell’Istituto la sigla K 160. La lettera K è l’iniziale di Kujunjik, nome con cui oggi si designa quella parte delle rovine di Ninive in cui la tavoletta fu trovata. È noto che a Kujunjik appunto Layard e Rassam scopersero la celebre collezione di tavolette, che costituiva l’archivio letterario o, se così vogliamo dire, la biblioteca di Assurbanipal, l’ultimo dei grandi re di Ninive; nella quale molti documenti astronomici e astrologici son venuti in luce. A questa biblioteca molto probabilmente apparteneva anche la tavoletta K 160. Fuori di ogni dubbio poi è la conclusione che la tavoletta fosse scritta prima dell’anno 606 avanti Cristo, che segnò la distruzione totale di Ninive o dell’impero d’Assiria.
Nel suo catalogo delle tavolette di Kujunjik140 il professor Bezold così descrive la K 160: «Parte di una tavoletta di creta, dimensioni pollici inglesi 6 ¾ per 3 ¾141. Il principio della faccia anteriore e la fine della faccia posteriore sono mancanti.
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