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      COME DAI DESCRITTI DOCUMENTI APPARE, VI FU UN CERTO TEMPO IN CUI CORREVA PRESSO I BABILONESI L’OPINIONE, CHE L’EQUINOZIO DI PRIMAVERA AVESSE LUOGO PROSSIMAMENTE NEL GIORNO 15 DI NISAN. DICO PROSSIMAMENTE, PERCHÈ ESSI NON IGNORAVANO DI CERTO CHE TALE COINCIDENZA, PER LA NATURA STESSA DEL CALENDARIO LUNISOLARE, NON POTEVA AVER LUOGO ESATTAMENTE CHE ASSAI DI RARO E COME PER CASO. NOI DOBBIAMO PERTANTO INTERPRETARE LA COSA NEL SENSO, CHE L’ISTANTE DELL’EQUINOZIO ERA SUPPOSTO OSCILLARE INTORNO AL 15 NISAN, ORA PRIMA ORA DOPO NEI DIVERSI ANNI, SENZA MAI MOLTO DISCOSTARSI DA QUELLA DATA. E FORSE I LORO AUTORI ERAN GIUNTI A COMPRENDERE, CHE CON UN SISTEMA BEN COMBINATO D’INTERCALAZIONE ERA POSSIBILE OTTENERE CHE L’EQUINOZIO NON MAI DEVIASSE DA QUELLA DATA PIÙ D’UN MEZZO MESE, E CADESSE QUINDI SEMPRE IN QUALCHE GIORNO DEL NISAN. MA DI QUESTO NULLA DI CERTO DICONO I MONUMENTI, E ANCORA MENO SAPPIAMO CON QUAL GRADO DI PRECISIONE SAPESSERO DETERMINARE LA DATA DELL’EQUINOZIO; ANZI NEPPURE È CERTO CHE LE LORO INTERCALAZIONI SIANO STATE STABILITE CON RISPETTO ALL’EQUINOZIO DI PRIMAVERA E NON DIETRO OSSERVAZIONE DI ALTRI FENOMENI DI PERIODO ANNUO; FENOMENI CHE TUTTO PORTA A CREDERE ASTRONOMICI, MA CHE IN EPOCHE PIÙ ANTICHE HAN POTUTO ANCHE ESSERE METEOROLOGICI O DI VEGETAZIONE.
      INTERESSANTE SOTTO QUESTO RIGUARDO È QUANTO SI LEGGE NEL GIÀ CITATO DOCUMENTO DI GEORGE SMITH. DOPO LA QUADRIPARTITA DISTRIBUZIONE DELL’ANNO RIFERITA QUI SOPRA, SEGUE: «QUANDO NEL PRIMO GIORNO DI NISAN LA STELLA DI STELLE E LA LUNA SONO PARALLELE, QUESTO È ANNO GIUSTO (CIOÈ NORMALE). QUANDO NEL GIORNO 3 DI NISAN LA STELLA DI STELLE E LA LUNA SONO PARALLELE, QUEST’ANNO È PIENO (CIOÈ HA 13 MESI)». QUESTO PASSO HA DATO LUOGO A MOLTI DOTTI COMMENTI198, E GIUSTAMENTE È STATO CONSIDERATO COME UNA REGOLA PER DETERMINARE FIN DAI PRIMI GIORNI DELL’ANNO SE ESSO DOVEVA ESSER COMUNE OD INTERCALARE. E GIUSTAMENTE DEL PARI È STATO OSSERVATO CHE TALE REGOLA, CONNETTENDO LA POSIZIONE DELLA FALCE LUNARE NEL NOVILUNIO APPARENTE DI NISAN CON UNA STELLA, DETERMINAVA UN ANNO DIVERSO DALL’ANNO TROPICO, LA DIFFERENZA DIPENDENDO DALLA POSIZIONE OCCUPATA IN CIELO DALLA STELLA DI STELLE. DA TUTTO CIÒ SI CONCLUDE CHE PER COMPRENDERE IL SIGNIFICATO DELLA REGOLA E MISURARNE LE CONSEGUENZE RISPETTO ALLA QUESTIONE QUI DISCUSSA, SAREBBE NECESSARIO CONOSCERE DUE COSE. PRIMIERAMENTE QUAL’È LA STELLA O IL GRUPPO DESIGNATO COL NOME DI STELLA DI STELLE; SU DI CHE LE OPINIONI SONO DIVERSE, ALCUNI AVENDOLA IDENTIFICATA CON CAPELLA, MENTRE ALTRI LA CONSIDERANO COME RAPPRESENTANTE IL GRUPPO DELLE PLEIADI, VENENDO COSI A MOLTO DIFFERENTI CONCLUSIONI. IN SECONDO LUOGO, POICHÈ LE STELLE, PEL FATTO DELLA PRECESSIONE, MUTANO DI POSTO RISPETTO AL PRIMO PUNTO D’ARIETE DOVE È IL SOLE AL MOMENTO DELL’EQUINOZIO DI PRIMAVERA, È NECESSARIO ANCORA SAPERE IN QUALE EPOCA È STATA STABILITA LA REGOLA SOPRA DESCRITTA; PERCHÈ LA POSIZIONE DELL’EQUINOZIO RISPETTO AL 1° NISAN DETERMINATA CON QUELLA REGOLA, DEVE NECESSARIAMENTE MUTARSI COL TEMPO. NÈ L’UNA NÈ L’ALTRA COSA SIAMO IN GRADO DI CONOSCERE: BISOGNA CERCARE ALTRI ARGOMENTI.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336