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      ( 5) — (25) …...... + 1 giorni
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      (12) — (32) …...... - 10 »
      (14) — (34) …...... -1 »
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      Le lacune del testo ed i molti errori nella parte che se n’è conservata, non permettono un numero maggiore di confronti. L’anticipazione sul corso della Luna in capo ad otto anni risulta qui in media di cinque giorni, e il successo della prova è completo.
      Con questo è fornita anche la prova di un fatto finora ammesso, ma non dimostrato; le due parti A e C (§ 2) delle Osservazioni, che nella tavoletta K 160 si trovano separate dalle Effemeridi, realmente facevano seguito l’una all’altra senza alcuna interruzione. Infatti, dei confronti or ora instituiti, gli ultimi quattro risultano dalla combinazione delle date (11), (12), (14), (15) appartenenti alla parte A del testo, rispettivamente con le date (31), (32), (34), (35) appartenenti alla parte C. Il buon successo di tali confronti collega tra loro A e C in modo indissolubile, e la seconda appare come continuazione della prima.
      Questa serie di epoche dei quattro fenomeni di Venere, continuata senza lacune per lo spazio di 16 anni, appunto perchè così completa in origine, dà luogo a molte riflessioni. Anche fatta ragione della grande serenità del cielo nelle regioni circostanti a Babilonia, è egli credibile che per 16 anni di seguito lo stato dell’atmosfera sia stato sempre tale nelle epoche volute, da permettere l’osservazione regolare di tutte le apparizioni e disparizioni di Venere avvenute in quell’intervallo?


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336

   





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