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      TENENDO CONTO DI QUESTE ESCLUSIONI, RISULTA CHE NELLE DIFFERENZE (M) QUI SOPRA L’EFFETTO DEGLI ERRORI D’OSSERVAZIONE PUÒ ARRIVARE A CINQUE O SEI GIORNI. L’ERRORE DI UN’OSSERVAZIONE ISOLATA POTREBBE ESSER STIMATO A CIRCA QUATTRO GIORNI.
      § 10. – CRONOLOGIA DELLE OSSERVAZIONILE DATE INSCRITTE NELLA NOSTRA TAVOLETTA SONO TUTTE ESPRESSE IN MESI E GIORNI, SENZA ALCUNA INDICAZIONE DI ANNO. SEMBRA CHE AGLI ASTROLOGI BABILONESI FOSSE AFFATTO INDIFFERENTE CHE UN DATO FENOMENO ACCADESSE PIUTTOSTO IN UN ANNO CHE IN UN ALTRO; E CHE L’INDICAZIONE DEL MESE E GIORNO FOSSE BASTANTE A DEFINIRNE PER LORO IL SIGNIFICATO E LA CONNESSIONE COGLI UMANI EVENTI. ANCHE NELLA GRAN COLLEZIONE ASTROLOGICA BABILONESE INTITOLATA LUCE DI BELO, DI CUI I FRAMMENTI SUPERSTITI SONO STATI RACCOLTI E PUBBLICATI DAL PROF. CRAIG, UN FENOMENO ASTRONOMICO SI RITIENE SEMPRE COME SUFFICIENTEMENTE DEFINITO NEI SUOI EFFETTI ASTROLOGICI, QUANDO NE SIA ASSEGNATO IL MESE, AL PIÙ IL MESE ED IL GIORNO. CIÒ RENDE QUASI COMPLETAMENTE INUTILE PER NOI IL GRAN NUMERO DI FENOMENI ACCENNATI IN QUELLA COLLEZIONE ED IN ALTRI SIMILI DOCUMENTI, CHE DI QUANDO IN QUANDO VENGONO IN LUCE: FENOMENI DEI QUALI UN CERTO NUMERO SEMBRA ESSER STATO VERAMENTE E PROPRIAMENTE OSSERVATO. PARE CHE SOLTANTO MOLTO TARDI I BABILONESI SIANO ARRIVATI A CONVINCERSI CHE NELL’ASTRONOMIA (E SPECIALMENTE NELLO STUDIO DEI CICLI ASTRONOMICI, DA LORO COLTIVATI IN MODO PARTICOLARE) NULLA O QUASI NULLA SI PUÒ FARE SENZA UN’ACCURATA REGISTRAZIONE DI DATE, LA QUALE A SUA VOLTA DIVENTA POCO MEN CHE INUTILE SE NON SIA ACCOMPAGNATA DA UN ACCURATO COMPUTO DEI TEMPI. COSÌ FORSE POSSIAMO SPIEGARCI PERCHÈ, PUR AFFERMANDO DI POSSEDERE DA TEMPO IMMEMORABILE UNA GRAN MASSA DI ANNOTAZIONI SUI FENOMENI CELESTI, GLI ASTRONOMI DI BABILONIA NON SIAN STATI IN GRADO DI COMUNICARE AI GRECI UTILI OSSERVAZIONI ANTERIORI ALL’ANNO 721 PRIMA DI CRISTO. OSSERVAZIONI PIÙ. ANTICHE ESISTEVANO INSCRITTE, COME DICE PLINIO, COCTILIBUS LATERCULIS, MA NON POTEVANO SERVIRE, NON SAPENDOSI DI ESSE ASSEGNARE LA DATA E L’INTERVALLO TRASCORSO CON QUELLA PRECISIONE CHE L’ASTRONOMIA RICHIEDE.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336