Soltanto siamo in grado di dire che esso non può sorpassare in più od in meno certi limiti assai larghi, che anche non abbiamo il mezzo di definire con qualche sicurezza, stante la nostra ignoranza delle variazioni a cui andò soggetto il calendario babilonese coll’andar dei secoli. Per superare queste difficoltà io ho adottato il partito di investigare in qual modo variano i risultati secondo il variare di N, differendo la determinazione di questo numero ad uno stadio più avanzato dei calcoli, in cui si possa far uso di criteri meno vaghi e più sicuri di quelli che somministra il § 8 della presente memoria. Perciò invece di condurre avanti i calcoli per un solo valore di N, li ho ripetuti quattro volte per i quattro valori equidistanti N = +23, N = +11, N = —1, N == —13. Nella prima ipotesi l’equinozio di primavera precede il 1° Nisan di 23 giorni; nella seconda lo precede di 11; nella terza lo segue di un giorno, e nella quarta lo segue di 13. L’intervallo abbracciato da tutt’e quattro è di 37 giorni, e si può considerare come certo che il vero valore di N sarà compreso fra questi larghissimi limiti, o almeno non se ne potrà scostare di molto da una parte o dall’altra.
Dato un valore qualunque di N sarà facile di dedurre dal Quadro E per ciascuna osservazione l’intervallo trascorso a partire dall’antecedente equinozio di primavera. Detto t il numero dei giorni compresi in tale intervallo, il movimento medio corrispondente del Sole sarà in gradi
Allora, negligendo il quadrato dell’eccentricità, si potrà calcolare la longitudine vera ? del Sole secondo la formula
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Nisan Quadro E Sole Sole
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