I pochissimi dati sicuri su cui si può fare assegnamento sono stati combinati in modo diverso dagli storici moderni224, e non è qui il luogo di discutere il legame più o meno ipotetico con cui hanno tentato di connetterli. Sembra certo però che gl’invasori venissero dal Mar Caspio, e che attraverso la Media avanzassero verso occidente, devastando e distruggendo fino alla Siria e ai confini d’Egitto, dove Psammetico arrestò i loro progressi. Nel ritorno saccheggiarono il tempio di Venere Urania in Ascalona, secondo che narra Erodoto. Il piccolo regno di Giuda (o almeno Gerusalemme) fu salvato probabilmente dalle cure con cui il bellicoso re Giosia attendeva agli armamenti. Ma nella parte settentrionale della Palestina rimase memoria di loro. Ad essi infatti una tradizione faceva risalire il nome di Scythopolis con cui i Greci già al tempo dei LXX e dei Maccabei designavano la città di Bethsean vicina al lago di Tiberiade. Che che si voglia pensare di questo, è certo che l’invasione scitica dà ragione delle notizie abbastanza particolari che i profeti ebrei dopo quel tempo mostrano di possedere intorno ai popoli dell’estremo nord, che nei loro scritti e nel capo X della Genesi son rappresentati dai nomi Gomer, Magog, Askenaz, Thogarma, Minni, Ararat ecc. E forse alcuni particolari dei capi XXXVIII e XXXIX di Ezechiele hanno la loro radice in leggende connesse con quegli avvenimenti, e di cui il vero senso sembra completamente perduto. Interessante sopra ogni altra sarebbe per noi la questione cronologica; il conoscere cioè con qualche approssimazione l’epoca in cui l’invasione di quei nomadi è avvenuta.
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