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      TALE CALCOLO DI RIDUZIONE DI UN CALENDARIO ALL’ALTRO ERA DEL RESTO ASSAI FACILE A FARE. L’UNO E L’ALTRO AVENDO UGUALE LA DURATA DELL’ANNO ED ENTRAMBI AVENDO L’INTERCALAZIONE QUADRIENNALE, LA EQUIVALENZA DELLE DATE GIULIANE E DELLE DATE DEL CALENDARIO CAPPADOCE SI RIPETEVA PERIODICAMENTE OGNI QUATTRO ANNI. BASTAVA DUNQUE POSSEDERE UNA TAVOLA DI QUESTA EQUIVALENZA IN SOLI QUATTRO ANNI CONSECUTIVI PER POTERNE DEDURRE LA RIDUZIONE IN QUALSIVOGLIA EPOCA DEL PASSATO O DELL’AVVENIRE.
      DA QUESTI RAGIONAMENTI SI DEDUCE COME CONCLUSIONE CHE AL TEMPO IN CUI SCRIVEVA S. EPIFANIO (375 CIRCA DI CRISTO), IL CALENDARIO CAPPADOCE ERA DIVENTATO FISSO. INOLTRE DALLA PRIMA EQUAZIONE DI S. EPIFANIO RISULTANDO CHE IL 6 GENNAIO DELL’ANNO 2 AVANTI CRISTO FU UN 13 ???????, SI DEDUCE FACILMENTE CHE IL 1° ARTANIA PRECEDENTE, E QUINDI IL PRINCIPIO DELL’ANNO, CADDE NEL GIORNO 27 AGOSTO DELL’ANNO 3 AVANTI CRISTO. E DALLA SECONDA EQUAZIONE DI S. EPIFANIO RISULTANDO CHE L’8 NOVEMBRE DELL’ANNO 28 DI CRISTO FU UN 15 ‘???????, SI DEDUCE DEL PARI CHE IL 1° ARTANIA PRECEDENTE, E QUINDI IL PRINCIPIO DELL’ANNO, CADDE NEL GIORNO 26 AGOSTO DELL’ANNO 28 DI CRISTO. LA DIFFERENZA DI UN GIORNO FRA QUESTI DUE RISULTATI DIPENDE DALLA DIVERSA POSIZIONE DEL GIORNO INTERCALARE NEI DUE CALENDARI, COME OR ORA SI VEDRÀ.
      A chi voglia tentare la ricostruzione della tavola di riduzione che probabilmente servì a S. Epifanio per stabilire la corrispondenza fra il calendario romano e il calendario cappadoce, riesce di grande aiuto il fatto che questa corrispondenza ritorna ad esser la medesima dopo quattro anni.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336

   





S. Epifanio