Per quanto concerne specialmente la Cappadocia, nei dati di S. Epifanio si contiene la positiva dimostrazione che soltanto verso la metà del IV secolo, od anche più tardi, vi fu abolito l’uso dell’anno vago. Di fronte all’autorità di quel dati non possono aver molta importanza le indicazioni degli emerologi, i quali portano tracce notevoli dell’ignoranza o della negligenza dei copisti. Nell’emerologio fiorentino si ha un saggio di questo nella confusione fra i numeri degli epagomeni ed i numeri relativi al mese di Artania250; e già abbiamo indicato come gli emerologi non si accordino neppure nell’ordine dei mesi, alcuni cominciando la serie coll’Artania, altri col Tiri, ed altri col Sondara251.
III.
ASTRONOMIA DEI GRECI
XXVIII.
STUDI SU ALCUNI PUNTIDELL’ASTRONOMIA ANTICA
IN RELAZIONE COL FENOMENO DELLA PRECESSIONEa. Sulla scoperta della precessione degli equinozi.
b. L ’anno siderale presso gli antichi.
c. Trepidazione delle fisse.
d.. Perchè Tolomeo ha supposto fisso l’apogeo solare rispetto agli equinozi.
Tolgo da un grosso quaderno manoscritto intitolato Historia astronomiae, dove sono raccolti numerosi appunti e schede riferentisi all’argomento, queste tre Note storiche riguardanti la scoperta della precessione degli equinozi, l’anno siderale e la trepidazione delle fisse. Esse facevano parte di una serie di scritti preparatori per la Memoria sulle sfere omocentriche di Eudosso, di Callippo e di Aristotele. Non essendosene servito in quell’occasione, l’Autore le conservò per giovarsene in altri lavori, per esempio in quelli che intendeva di comporre su Ipparco e sulla scuola asiatica o neocaldaica di astronomia.
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