6.° Studi sulla Luna e sulle eclissi.
7.° Studi sui pianeti.
8.° Scoperta della precessione : storia della medesima dopo Ipparco288.
9.° Geografia.
10.° Altri lavori: sulla caduta dei gravi, sull’astrologia ecc. Teoria delle combinazioni.
11.° Il parapegma d’Ipparco: suo calendario e cronologia.
12.° Notizie varie, generalità, ecc.
b. BASI ASTRONOMICHE DELLA GEOGRAFIA.
STRABONE (I, 7, ED. CASANB; BERGER, DIE GEOGRAPHISCHEN FRAGMENTE DES HIPPARCH, LIPSIA 1869, P. 12) INDICA CON PAROLE CHE SEMBRA AVER TOLTE DAGLI SCRITTI D’IPPARCO, QUALI SONO QUESTE BASI, CIOÈ: L’OSSERVAZIONE DEI CLIMI PER MEZZO DELLA DURATA DEL GIORNO PIÙ LUNGO E PIÙ BREVE; IL RAPPORTO DEL GNOMONE ALLA SUA OMBRA; L’OSSERVAZIONE DELLE ECLISSI.
Lo stesso Strabone (II, pp. 131, 132 e Berger, pp. 38, 40) indica quello che Ipparco ha fatto per stabilir queste basi. Per ogni grado dall’equatore al polo ha calcolato i fenomeni dei climi, cioè la durata del massimo giorno, l’ombra del gnomone, le stelle che toccano lo zenit o l’orizzonte. Quanto alle eclissi, mi permetto di dubitare che ne abbia fatto i calcoli per tutti i climi.
BERGER CONSIDERA I DATI DEI CLIMI CONSERVATICI DA STRABONE COME UN ESTRATTO DELLA TAVOLA D’IPPARCO DI GRADO IN GRADO. NON È CREDIBILE. PROBABILMENTE IPPARCO, DOPO AVER CALCOLATO DI GRADO IN GRADO L’OMBRA DEL GNOMONE E LA DURATA DEL MASSIMO GIORNO, AVRÀ FATTO EGLI STESSO UN ESTRATTO DI ESSA TAVOLA (O PIUTTOSTO UN’ALTRA TAVOLA) PORTANTE LE VARIAZIONI DEI CLIMI DI QUARTO IN QUARTO D’ORA O DI MEZZ’ORA IN MEZZ’ORA. TALE ESTRATTO BERGER LO ATTRIBUISCE A STRABONE: MA NON CREDO CHE QUESTI FOSSE CAPACE DI FARLO. DI PIÙ IL FATTO CHE SIMILE TAVOLA DEI CLIMI SI È PERPETUATA POSTERIORMENTE (V. PLINIO, TOLOMEO289 E ALTRI), MOSTRA CHE IL SUO AUTORE NON FU STRABONE, MA UN ASTRONOMO FAMOSO.
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