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      XXXII.
      CENNO SULLA NAUTICA ASTRONOMICADEI FENICI
     
      IL BREVE CENNO SULLA NAUTICA ASTRONOMICA DEI FENICI, CON POCHE ALTRE NOZIONI INTORNO AI MESI DEL LORO CALENDARIO, DOVEVA DAPPRIMA FORMARE UN’APPENDICE DELL’ASTRONOMIA NELL’ANTICO TESTAMENTO. MA NELLA REDAZIONE DEFINITIVA DI QUEST’OPERA, LA PARTE CONCERNENTE I MESI, MOLLO AMPLIATA, FU TRASFERITA AI PARAGRAFI 88 E 89 (CAP. VII); MENTRE LA PARTE CHE SI RIFERIVA ALLA NAUTICA ASTRONOMICA RIMASE ESCLUSA, NON AVENDO LEGAMI DIRETTI COL TEMA. NESSUN DUBBIO PERÒ CHE ANCH’ESSA SAREBBE STATA UTILIZZATA DALL’AUTORE, QUAND’EGLI FOSSE GIUNTO COLLA SUA NARRAZIONE A TRATTARE DELLA NAZIONE FENICIA.
      A. S.
     
      LE ESTESE ESCURSIONI DEI FENICI COSÌ NEL MEDITERRANEO COME NEL MAR ERITREO, SUPPONGONO UNA GRAN PRATICA DELLA NAVIGAZIONE ASTRONOMICA, NON MINORE DI QUELLA CHE AVEVANO I POLINESIANI AI TEMPI DI COOK E DI FORSTER; PERCHÈ È UN PREGIUDIZIO CREDERE CHE GLI ANTICHI IN GENERE SI LIMITASSERO ALLA NAVIGAZIONE COSTIERA, E NON TENTASSERO L’ALTO MARE, COSÌ PRIVI COM’ERANO DI BUSSOLA, QUANDO FOSSE NECESSARIO PER RISPARMIARE LUNGHI CIRCUITI. A QUEL MODO CHE I GRECI NAVIGAVANO PER LINEA DIRETTA DA CRETA A CIRENE E DA RODI AD ALESSANDRIA, COSÌ I FENICI DI SIDONE ARDITAMENTE VOLGEVANO LE PRORE SU CRETA VERSO IL PONENTE, DI CHE È RIMASTO UN RICORDO IN OMERO311.
      PER QUESTE NAVIGAZIONI IN ALTO MARE SI DIRIGEVANO DI GIORNO COL SOLE, DI NOTTE COLL’ORSA MINORE, COME ATTESTA UN’ANTICA TRADIZIONE RIPETUTA MOLTE VOLTE DAI POETI CLASSICI312. L’ORSA MINORE GIÀ IN QUEL TEMPO (1500-500 A.CR.) DAVA UN’ORIENTAZIONE MOLTO PIÙ ESATTA CHE L’ORSA MAGGIORE, SULLA QUALE SOLA, SE DOBBIAM CREDERE AD OMERO, I GRECI DEL SUO TEMPO SI DIRIGEVANO QUANDO VOLEVANO SAPERE LA DIREZIONE DEL NORD; IN CIÒ NON PIÙ ACCURATI DEGLI EBREI E DI ALTRI POPOLI INESPERTI DEL NAVIGARE.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336