LA CONGETTURA DI V. S. ILL.RE CHE EGLI ABBIA FATTO USO PRINCIPALMENTE DI FONTI GRECHE, È ABBASTANZA CONFERMATA DAI NOMI DI AUTORI CH’EGLI VA CITANDO DI FREQUENTE, FRA I QUALI CREDO SI DEBBANO CONSIDERARE COME PRINCIPALI ARATO, ERATOSTENE, PARMENISCO, ERMIPPO ED ALTRI, CHE SI OCCUPARONO A COMMENTARE ARATO E SCRISSERO LIBRI COL TITOLO DI ?????????. MAGGIOR CERTEZZA DI QUESTO CI DANNO I FREQUENTI GRECISMI CHE EGLI SI PERMETTE, E MOLTE STRANE ESPRESSIONI, NELLE QUALI NON È POSSIBILE RAVVISARE ALTRO CHE IMPROPRIETÀ DI TRADUZIONE, ANZI TALVOLTA VERI ERRORI DI TRADUZIONE, DOVUTI ALLA POCA SUA FAMIGLIARITÀ COL GRECO E COLLA MATERIA DI CUI SCRIVE.
LO SCRITTO D’IGINO APPARTIENE AD UN GRUPPO SPECIALE DI COMPOSIZIONI FATTE IN DIVERSE EPOCHE, CONTENENTI COME PARTE PRINCIPALE LA DESCRIZIONE DELLE COSTELLAZIONI, LA MITOLOGIA CHE A QUESTE SI RIFERISCE E I RUDIMENTI DELLA COSMOGRAFIA. OLTRE AD IGINO APPARTENGONO (A MIA CONOSCENZA) AL MEDESIMO GRUPPO: 1.° IL LIBRO DEI CATASTERISMI, CHE PORTA IL NOME DI ERATOSTENE, QUANTUNQUE PRESS’A POCO TUTTI SIAN D’ACCORDO NEL PENSARE CHE AD ERATOSTENE NON APPARTENGA; 2° IL COMMENTARIO GRECO SUL POEMA D’ARATO, CHE PORTA IL NOME DI TEONE: 3.° L’ALTRO COMMENTO DI ARATO, O PIUTTOSTO DELLA VERSIONE FATTANE DA GERMANICO CESARE, IN LATINO; 4.° UN’INTRODUZIONE AI FENOMENI D’ARATO ATTRIBUITA DA ALCUNI CODICI AD ERATOSTENE, DA ALTRI AD IPPARCO, MENTRE CERTAMENTE NON È NÈ DELL’UNO NÈ DELL’ALTRO; 5.° UN CATALOGO DELLE COSTELLAZIONI CHE ESISTE IN GRECO ALLA LAURENZIANA, E A BASILEA IN UNA VERSIONE LATINA AFFATTO BARBARA, E CHE PORTA IN TESTA ESSO PURE I NOMI DI ERATOSTENE E DI IPPARCO. QUESTO È CIÒ CHE IO CONOSCO IN QUALCHE MODO, MA FORSE VI SARÀ ANCORA DELL’ALTRO CHE IO NON CONOSCO.
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