L’Erigone è stata ristudiata recentemente da Ernesto Maass, che ne ha anche tentata la restituzione. Anche questo lavoro mi è rimasto inaccessibile.
I più sono invece d’opinione che l’opera di Eratostene sulle costellazioni fosse diversa tanto dall’Hermes quanto dall’Erigone e fosse scritta in prosa; fra questi è il citato Maass, che in una sua recente memoria (Aratea, p. 380) crede di aver scoperto il vero titolo, che sarebbe ???? ?????? ??? ????????? ??? ??????????. Altri sull’autorità di Achille Tazio, di Suida e di uno scoliaste dell’Iliade ammette il titolo ?????????????, che ad ogni modo sarebbe bene appropriato alla materia. E non mancano quelli che nell’opera oggi conservata sotto il nome di Catasterismi ravvisano un compendio seriore e assai malconcio (vi si nomina Ipparco ed è pieno di grossolani errori di fatto) dei veri Catasterismi di Eratostene. Questa, che fu l’opinione di Walckenaer. pare anche a me la più probabile pel momento, sebbene non sia impossibile che Achille e Suida e lo scoliaste suddetto avesse già tra le mani lo stesso libercolo che noi abbiamo sotto il nome di Catasterismi di Eratostene.
Lo studio comparativo di questi Pseudo-Catasterismi e di Igino è sommamente istruttivo: ne può vedere un saggio nell’opera citata del Bernhardy, pp. 125-128. Questo erudito ne trae la conseguenza che i Pseudo-Catasterismi siano stati compilati sopra Igino con qualche addizione tratta da altre fonti. Per me il parallelismo quasi continuo fra Igino e i Pseudo-Catasterismi si spiega facilmente colla fonte comune, che non potrebbe essere che Eratostene stesso.
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