Ma egli conosce ben presto che ciò che importa non è d’esser un uomo di tal tempra nella sua propria opinione, ma bensì in quella degli altri. Ecco l’origine dell’ardore con cui egli briga favorevole l’opinione altrui, e dell’alto prezzo che vi annette.
Queste due tendenze si manifestano colla spontaneità d’un sentimento innato che si chiama sentimento dell’onore e, in certe circostanze, sentimento del pudore (verecundia). Ecco ciò che caccia il sangue sulle guancie all’uomo non appena ei si crede minacciato di perdere nell’opinione altrui, benchè si sappia innocente, od ancorchè il fallo svelato non sia che un’infrazione relativa, vale a dire non concerni che un obbligo assunto gentilmente. D’altra parte nessuna cosa fortifica in lui il coraggio di vivere meglio della certezza acquistata o rinnovellata della buona opinione degli altri, perocchè essa gli assicura la protezione ed il soccorso delle forze riunite dell’insieme, ciocchè costituisce un riparo contro i mali della vita infinitamente più gagliardo delle sue sole forze.
Dalle diverse relazioni in cui un uomo può trovarsi con altri individui e che mettono costoro nel caso di accordargli fiducia, in conseguenza di avere, come si dice, buona opinione di lui, nascono diverse specie di onore. Di esse le principali sono il mio ed il tuo, i doveri a cui si ha preso impegno, e in fine il rapporto sessuale; vi corrispondono l’onore borghese, l’onore dell’officio e l’onore sessuale, ciascuno dei quali presenta ancora delle suddivisioni.
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