Pagina (140/282)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quanto abbiamo esposto in questo terzo paragrafo era già stato compendiato da Orazio nei versi:
     
      Quid aeternis minoremConsiliis animum fatigas?
      (L. II, O. 11, v. 11 e 12).
     
      (Perchè stanchi una mente debole con eterni progetti?)
      Tale errore così comune è determinato dall’inevitabile illusione ottica degli occhi dello spirito, illusione che ci fa apparire la vita come senza fine, o come troppo corta secondo che la vediamo dall’ingresso o dal termine della nostra carriera. Essa però ha il suo buon lato: senza di lei produrremmo difficilmente qualche cosa di grande.
      Ma in generale ci succede nella vita ciò che succede al viaggiatore: a misura che egli avanza, gli oggetti prendono forme differenti da quelle che mostravano da lungi e si modificano per così dire di mano in mano che va loro vicino. Così avviene dei nostri desideri. Troviamo spesso ben altra cosa, qualche volta anche meglio che non cerchiamo; di sovente pure incontriamo quanto desideriamo per tutt’altra via di quella inutilmente percorsa fino allora. Certe volte laddove crediamo trovare un piacere, una gioia, una soddisfazione, in loro luogo ci si presenta un ammaestramento, una spiegazione, una cognizione, vale a dire un bene duraturo e reale che si offre a noi invece di un bene passaggero e fallace. Si è un tale pensiero che corre, come base fondamentale, a traverso tutto il Wilhelm Meister, romanzo intellettuale, superiore precisamente per ciò a tutti gli altri, anche a quelli di Walter Scott, che sono tutti solamente opere morali, ossia che non osservano la natura umana che dal lato della volontà! Nel Flauto magico, geroglifico grottesco, ma espressivo e molto significante, ci si presenta egualmente questo stesso pensiero fondamentale simbolizzato a grandi e larghi tratti come quelli delle decorazioni teatrali; il simbolo sarebbe anzi perfetto se nello scioglimento Tamino, invece d’essere spronato dal desío di posseder Tamina, non domandasse e non ottenesse che l’iniziazione nel tempio della Saggezza; in cambio Papageno, l’opposto necessario di Tamino, otterrebbe la sua Papagena.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Aforismi sulla saggezza nella vita
di Arthur Shopenhauer
Editore Dumolard Milano
1885 pagine 282

   





Orazio Wilhelm Meister Walter Scott Flauto Tamino Tamina Saggezza Papageno Tamino Papagena