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      Tutto questo non si applica solamente alle funzioni dello Stato, ma pure alle cariche onorifiche, alla dignità, ed anche alla gloria nel mondo della scienza; ciò che produce, per esempio, che nelle accademie la buona e brava mediocrità occupa sempre il primo posto e che la gente di merito non vi entra che tardi o forse mai: lo stesso succede da per tutto. (Nota dell’Autore).
      (45) Bacone da Verulamio dice così: «Non è piccola prerogativa di prudenza se alcuno con una certa arte e grazia possa presso gli altri far mostra di sè, col millantare opportunamente le sue virtù, i meriti ed anche la fortuna (quando ciò possa esser fatto senza arroganza o fastidio), e all’opposto coll’occultare artificiosamente i vizi, i difetti, gl’infortuni e i disonori; in quelle trattenendosi e volgendole come contro a luce, in questi cercando sotterfugi o purgandoli coll’interpretarli destramente, e altre cose di simil fatta. Così Tacito intorno a Muziano, uomo della sua età prudentissimo e ad operare prontissimo, disse: Di tutte le cose che aveva dette e fatte, con una certa arte vantatore. Questa cosa abbisogna senza dubbio di un qualche artifizio, onde non generi noja o spregio: cosicchè, nondimeno, una certa millanteria, benchè fino al primo grado della vanità, sia piuttosto vizio in Etica che in Politica. Imperciocchè siccome suol dirsi della calunnia, arditamente calunniando sempre qualche cosa rimane affissa (semper aliquid haeret), così possa dirsi della jattanza (se pur non sia stata brutta e ridicola) con audacia va gloriando te stesso, chè sempre qualche cosa resta attaccata (semper aliquid haeret). Starà impressa di certo presso il popolo, abbenchè i più savi sorridano.


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Aforismi sulla saggezza nella vita
di Arthur Shopenhauer
Editore Dumolard Milano
1885 pagine 282

   





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