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      Ogni forza e ogni legge della natura, ogni caso in cui quelle si manifestano, deve essere immediatamente conosciuto dall'intelletto, afferrato intuitivamente, prima di entrare in abstracto per la ragione nella coscienza riflessa. Intuitiva, immediata comprensione mediante l'intelletto fu la scoperta fatta da R. Hookes della legge di gravitazione, e il ricondurre tanti grandi fenomeni a quest'unica legge, come poi confermarono i calcoli di Neuton11; tale fu anche per Lavoisier la scoperta dell'ossigeno e della sua importante funzione nella natura; tale per Goethe la scoperta del modo di formazione dei colori naturali. Tutte queste scoperte non sono altro che un esatto, immediato risalir dall'effetto alla causa, cui tosto segue il riconoscimento dell'identità della forza naturale manifestantesi in tutte le cause dello stesso genere: e questa intera penetrazione è un atto, diverso soltanto nel grado, della medesima ed unica funzione dell'intelletto, per cui anche un animale intuisce come oggetto nello spazio la causa agente sul suo corpo. Perciò anche tutte quelle grandi scoperte sono, proprio come l'intuizione e ogni manifestazione dell'intelletto, una penetrazione immediata, e, come tali, l'opera di un attimo, un appergu, un'idea improvvisa, e non il prodotto di lunghe deduzioni in abstracto; le quali ultime servono invece a fissare per la ragione, deponendola nei suoi concetti astratti, l'immediata conoscenza intellettiva, ossia a mettersi in grado di spiegarla, dichiararla ad altri.


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Il mondo come volontà e rappresentazione
Tomo I
di Arthur Schopenhauer
pagine 254

   





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