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      Perciò anche s'attribuisce bensì da noi vita alla pianta, ma non coscienza. Sapere è adunque la conscienza astratta: l'aver fissato in concetti della ragione ciò che è stato conosciuto per altra via.
      § 11.
      Ora, da, questo punto di vista il vero contrapposto del sapere è il sentimento, del quale dobbiamo a questo punto introdurre l'esame. Il concetto espresso dalla parola sentimento ha un contenuto del tutto negativo, ossia significa che qualcosa, presente nella coscienza, non è concetto, non è conoscenza astratta della ragione. Sia poi d'altronde quel che vuole, sempre va nel concetto di sentimento, la cui sfera smisuratamente ampia comprende le cose più eterogenee; delle quali non si viene a capo di scorgere come possano accozzarsi insieme, fin quando non si sia riconosciuto che s'accordano soltanto per questo rispetto negativo, di non essere concetti astratti. Imperocché gli elementi più disparati, anzi i più contrastanti stanno tranquillamente l'un presso l'altro in quel concetto; per esempio, sentimento religioso, sentimento del piacere, sentimento morale, sentimento corporeo come tatto, come dolore, come sentimento dei colori, dei suoni, e delle loro armonie e disarmonie; sentimento dell'odio, della ripugnanza, della contentezza di sé, dell'onore, dell'onta, del diritto, del torto; sentimento della verità, sentimento estetico, sentimento di forza, debolezza, sanità, amicizia, amore, etc. etc. Nessuna affinità passa tra questi sentimenti, se non quella negativa di non essere conoscenze astratte di ragione.


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Il mondo come volontà e rappresentazione
Tomo I
di Arthur Schopenhauer
pagine 254