Pagina (97/254)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      fühlt man Absicht und man ist verstimmt[si sente il voluto e si è male disposti].
      Ogni finzione è frutto di riflessione; ma alla lunga e di continuo la finzione non può durare: nemo potest personam diu ferre fictam, dice Seneca, nel libro De clementia: inoltre essa viene il più delle volte smascherata, e manca il suo effetto. In un alto fervore di vita, dove occorre veloce risoluzione, azione ardita, rapida e ferma iniziativa, è bensì la ragione necessaria; ma può facilmente guastare tutto se prende il sopravvento. Allora, generando confusione, impedisce la trovata intuitiva, diretta, puramente intellettiva, la pronta e giusta risoluzione, ed è causa d'irresolutezza.
      Finalmente, anche virtù e santità non provengono dalla riflessione, ma dall'intima profondità del volere e dalla sua relazione col conoscere. Il dimostrar ciò spetta a tutt'altro luogo di quest'opera: qui voglio soltanto osservare, che i dogmi riferentisi al mondo etico possono essere i medesimi nella ragione di popoli interi, ma diverso l'agire in ogni individuo, e viceversa. Si agisce, come suol dirsi, per sentimenti: ossia non per concetti, ossia non secondo il lor contenuto etico. I dogmi tengono occupata la pigra ragione: l'azione procede indipendente da quelli pel suo cammino, il più delle volte secondo massime non astratte, ma inespresse, di cui è espressione appunto tutto l'uomo, medesimo. Quindi, per quanto diversi siano i dogmi religiosi dei popoli, pure è per tutti causa d'inesprimibile contento la buona azione, e la cattiva è accompagnata da orrore infinito.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il mondo come volontà e rappresentazione
Tomo I
di Arthur Schopenhauer
pagine 254

   





Absicht Seneca