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      Così diventa possibile ad una scienza di abbracciare completamente il suo oggetto. E questa via, che conduce alla conoscenza procedendo dall'universale verso il particolare, distingue la scienza dal sapere comune: quindi la forma sistematica è una caratteristica essenziale della scienza. Il collegamento delle più vaste sfere concettuali d'ogni scienza, ossia la conoscenza dei suoi principi superiori, è condizione assoluta del suo apprendimento: rimane poi ad arbitrio dello scienziato il punto a cui vuol pervenire, scendendo da quei principi superiori a principi di mano in mano più limitati; con ciò si accresce non la profondità, ma l'estensione della scienza. Il numero dei principi superiori, ai quali sono tutti subordinati i rimanenti, è molto diverso a seconda delle varie scienze, tanto che in alcune si ha più subordinazione, in altre più coordinazione; sotto il qual punto di vista quelle richiedono più forza di giudizio, queste più memoria. Era già noto agli scolastici24 che, richiedendo il sillogismo due premesse, nessuna scienza può muovere da un unico principio superiore, che non sia a sua volta derivabile da un altro; ma deve averne parecchi; o almeno due. Le scienze di classificazione vera e propria: zoologia, botanica, ed anche fisica e chimica, in quanto queste due ultime riconducono a poche forze elementari ogni azione inorganica, hanno la massima subordinazione; viceversa la storia non ne ha punto, perché in lei l'universale consiste appena nel prospetto delle epoche principali maggiori, da cui tuttavia non si posson derivare le circostanze particolari.


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Il mondo come volontà e rappresentazione
Tomo I
di Arthur Schopenhauer
pagine 254