Vede così da un lato ogni individuo come identico ad Adamo, al rappresentante dell'affermazione della vita, e in questa qualità destinato al peccato (peccato originale), al dolore, e alla morte: dall'altro lato, la conoscenza dell'idea le fa apparire ogni uomo come identico al Redentore, a quegli che rappresenta la negazione della volontà di vivere, e sotto questo rispetto partecipe del sacrificio di Lui, per merito di Lui redento, e salvato dai vincoli del peccato e della morte, ossia del mondo (Epist. ai Romani, 5, 12-21).
Un'altra mitica rappresentazione del nostro concetto intorno all'appagamento sessuale, visto come affermazione della volontà di vivere di là dalla vita individuale, come un lasciarsi cader preda della vita con quell'atto, o quasi come un rinnovato impegno verso la vita stessa, è il mito greco di Proserpina; alla quale era ancor possibile il ritorno dal mondo sotterraneo, fintanto che ella non ne avesse gustati i frutti: ma che a quel mondo appartenne intera, non appena ebbe gustata la melagrana. Dall'incomparabile narrazione, che Goethe fa di questo mito, ne risulta ben chiaro il significato, soprattutto quando, immediatamente dopo l'assaggio della melagrana, improvviso irrompe l'invisibile coro delle Parche:
Tu sei nostra!
Digiuna dovevi ritornare:
Ed il morso nel pomo ti fa nostra46.
È notevole che Clemente Alessandrino (Strom., ni, e. 15) esprima la cosa con la stessa immagine e gli stessi termini: ?? ??? ????????????? ???????? ??? ????? ????????, ??? ??? ????????? ??? ???????, ???????? ????? ?????, ??? ??? ?????? ??????????? (Qui se castrarunt ab omni peccato, propter regnum coelorum, ii sunt beati, a mundo jejunantes).
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