Confesso di non avere per questo pensato di sapere la verità della faccenda; perciocché non mi riesce tanto facil cosa il credere, che un corpo possa penetrare o trasmutarsi in un'altro affatto diverso; pure non mi sembra del tutto sproposito il pensare, che nella Natura vi sia una tale attività che possa essere agente in un tal corpo, quasi a guisa del fuoco che calcina i sassi, riducendo quelli in una materia salsuginosa, mordente e leggiera; overo per qualch'altra strada, turbando nell'incontro e disordinando le figure di quei minimi che il corpo compongono; overo per un'altra tale proprietà, che raccolga a se o insieme le particelle che sono in quel corpo disperse, e così ci mostri unito tutto quello che alla propria sostanza e composizione di parti è conforme; o in altre sì fatte maniere ch'io non saprei immaginarmele e che per disbrigarmi dico conversione. Ed in vero, posto che s'abbia da credere che in quella parte di miniera vi debba concorrere una tanta e sì grande attività, perché non sarà meno difettuoso il giudicare che l'aggiunto di fuori si convertisse in sasso o in minerale, per virtù delle interne evaporazioni o altro che nel preteso luogo concorrono, che il contrario? Almeno ci appagheremmo con qualch'evidenza d'esempio e così non ci resterebbe di speculare, se non che per qual strada ciò si faccia e di qual fatta sia la virtù che comunica le qualità, e l'altra che fa l'uficio di colla, ed unisce insieme le sciolte particelle di terra, ed affatto si leverà la briga d'animar le montagne con un'anima, almeno a quella degli alberi conforme.
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Natura
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