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      È ella forse adulazione? L'isola di Malta non è delle più famose, anzi la gloriosissima del Mondo tutto? Non è ella l'onore della Cristianità, lo scudo fortissimo della Fede, il Tempio del Cattolico Marte? Tal fu preveduta dall'Onnipotente, tale la riconosce ogn'uno, tal'essa siede fastosa nel Mediterraneo. Che se poi altri la crede un mucchio di denti, e di varie altre cose, le farà ingiuria? Non già perché la somma providenza del Fattore lasciò operare al caso non discordante dal suo volere, al quale concordarono pure gli accidenti che petrificarono quelle ossa, forse per indicarci, che il tempo distruggitore non intaccherebbe con il suo dente l'invitta Malta, la quale maravigliosamente dentata (mostro bellissimo) riposerà per mille secoli vagheggiata da gli amici e temuta dal rabbioso ed invido cane Ottomano. Così discorro nel mio cuore: e dimando d'esser creduto, e che insieme mi sia conceduto di potere ragionare con libertà.
      Vorrei secondariamente che gli accidenti che sono possibili, e che di più hanno dalla loro parte molti Storici Sacri e gentili, fossero ricevuti, cioè le molte particolari e subite inondazioni (alla generale so, che tutti ci crediamo) ancorché penda in lite s'elleno accadero per isboccamento dell'Oceano, o per afflati di sorto mare, o per altra cagione che si vogliano gli Autori; tanto più che il negarle sarebbe faccenda non appoggiata con altrettanta ragione, ma solo capriccio; e conceduto, come dimando, vorrei farmi lecito d'affermare quel ch'è possibilissimo ad ogni discorso umano; che con l'acque avessero corso varie ed infinite mescolanze di cose, che fossero state or qua or là dall'impeto di quelle trasportate.


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La vana speculazione disingannata dal senso
di Agostino Scilla
pagine 122

   





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