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      Terzo vorrei che l'occhio nostro avesse più forza nel decidere le cose che lo patiscono che la speculativa, come strumento non tanto facile a commettere de gli errori; e che la filosofia stesse un pochetto cheta, quando si discorre per mostrare, non per ispeculare: mi spiegherò. Ella nella sua dottissima Lettera pretende "Che se alcuno con tutto ciò voglia pertinacemente contendere che questi nostri sassi figurati non possino avere simili forme d'animali, chiocciole, ossa, denti etc. che per essere stati altre volte quello che oggi rappresentano, rendami prima ragione, secondo questo suo principio, delle varie, ed ammirabili figure che si veggono in alcuni animali e piante, o dipinte solamente o formate a rilievo. Che sarà la mezza Luna negra sì ben disegnata su la spalla destra della pantera? E le note di musica su quelle spezie di conchiglie marine, che perciò chiamano volgarmente musicali?" E però dimando che possa discorrere della opinione che ho intorno alle Glossopietre di Malta, cioè che siano frantumi di varij animali, non per ricompensa dell'indovinare da qual cielo torbido sia cascata su la spalla destra della pantera quella mezza Luna negra, ch'essa porta impressa così bene; ne da qual Maestro di Cappella siano state vergate le note su la scorza della musicale conchiglia; perché mi pare di poter parlare d'una cosa che veggiamo senza l'obbligo di speculare ed indovinare dell'altre, che non fanno al caso e che superano l'umano giudicio. Io dirò con franchezza, ogni volta che vederò una pelle istessisima ad un'altra vestita da qualche vivo animale, che sia stata un tempo d'una bestia di quella spezie.


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La vana speculazione disingannata dal senso
di Agostino Scilla
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