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      Ciò corrisponde a qualunque delle cose naturali, come per esempio accade nel visaggio umano; perciocché tutti siamo d'una spezie, ma affatto variamo nell'aria del volto e delle membra; anzi con l'età ci differenziamo da noi medesimi. Lo stesso dico de gli animali, e de' frutti ancora, che colti fossero da un'istesso albero; anzi lo pretendo in un sol graspo d'uva, assicurato dall'esperienza; perciocché bisognandomi alle volte dipignerne, sono stato costretto a fare un particolar ritratto ad ogni granello. E che maraviglia farà, se nel dentame di varij pesci si vegga differenza? Sono corpi naturali e cresciuti secondo la parte d'umore comunicata, o in quantità overo in qualità varia, e con infiniti accidenti ancora. Dirò di più, che chi è pratico delle medaglie antiche deve anche sapere la grandissima difficultà di trovare due medaglie, non più d'un istesso Imperadore, d'un medesimo rovescio, e d'un medesimo tempo, che siano state coniate da un'istesso conio; e pure si deve stimare che più d'una, anzi moltissime, se ne fossero coniate da un sol conio.
      Ne meno può turbarmi la reflessione fatta del vedersi in cotest'Isola solamente i denti sciolti, e non qualche volta anche uno scheletro intero o una mascella con tutti i denti incassati o pure un'osso; perciocché la Natura, buona maestra in tutto quel che opera, formò l'ossature de' pesci in minor consistenza dell'altre de' gli animali di terra, per alleggerire loro il peso, dovendo andar'a galla e nuotare; ed in conseguenza dovettero facilmente essere l'ossa spugnose e non simili alla natura petrea de' denti.


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La vana speculazione disingannata dal senso
di Agostino Scilla
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